CAGLIARI. Le conseguenze dell'emergenza coronavirus cominciano a farsi sentire. Anche nel mondo delle imprese artigiane legate al turismo. La paura del virus si sta diffondendo e, in Sardegna, sarebbero a rischio oltre 6.500 realtà. A dirlo è Confartigianato Sardegna, che chiede alla politicainterventi automatici di sostegno per aziende e lavoratori.
Trasporti, ricettività, ristorazione, agroalimentare, servizi turistici, benessere,intrattenimento, attività ricreative e culturali ma anche produzione e vendita di monili,artigianato artistico, abbigliamento e calzature; più di una 1 impresa su 5, delle 35mila realtà artigiane della Sardegna, è coinvolta, direttamente o con l’indotto, nel mercato turistico regionale, e soddisfa le richieste dei 3,2 milioni di arrivi e dei 15 milioni di presenze. Ammonta invece a 10.227 il totale delle imprese artigiane di tutti i settori, con 24.960 addetti, che in Sardegna sta segnalando difficoltà a causa dell’epidemia.Sono questi i numeri chiave del dossier “Imprese e valore artigiano in Sardegna”,realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato i comparti sardi del turismo e dell’artigianato attraverso i dati Istat, Unioncamere e Movimprese del 2019.
“Le imprese artigiane e le micro e piccole realtà sono fortemente preoccupate perle conseguenze del virus cinese sull’economia sarda, per questo lavoriamo per scongiurare una “recessione” dell’Isola - commenta Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – da ogni parte della nostra regione e da numerosi settori imprenditoriali, riceviamo quotidiane segnalazioni di rallentamenti di attività e ordinativi; in modo specifico parliamo dei trasporti, con bus e taxi, del benessere, con acconciatori e palestre, e ovviamente della ristorazione, degli eventi e della ricettività”.“Insomma, c’è apprensione per i problemi degli artigiani, alle prese con il crollo degli incassi e le incombenti scadenze dei pagamenti– continua Matzutzi – le aziende chiedono attenzione verso ciò che sta accadendo e interventi concreti per limitare eventuali danni infatti, se contro la paura non è possibile agire direttamente, al contrario si può intervenire per limitare gli effetti negativi su vendite e ordinativi, sul rallentamento delle attività e della logistica, o sull’eventuale mancanza di personale. In ogni caso apprezziamo gli interventi, di ieri, della Regione per albergatori, agenti di viaggio e tour operator con i quali le nostre aziende lavorano in sintonia”.