CAGLIARI. Segnalazioni di possibili donatori, donatori reali e trapianti: tutti i dati hanno il segno più se si raffrontano i bilanci del 2018 e del 2019. Ma, a guardare l'altra faccia della medaglia, si registra anche una crescita delle opposizioni e dei trasporti degli organi fuori regione. I numeri emergono dal report dell'assessorato regionale alla Sanità su donazioni e trapianti nell'anno appena concluso.
Nel dettaglio: aumentano del 30 per cento le segnalazioni di soggetti con lesioni cerebrali sottoposti ad accertamento di morte encefalica: erano 70 nel 2018, sono diventati 92 l'anno successivo, con la Sardegna che si piazza al quarto posto in Italia. I donatori che hanno dato il loro consenso sono passati da 56 a 61. mentre trapianti sono cresciuti da 64 a 76. Ha detto no all'espianto il 24 per cento dei possibili donatori, mentre gli organi che hanno varcato il Tirreno (fegato, cuore e polmoni) sono stati 63.
“Voglio fare un appello affinché ci sia un aumento della cultura e della voglia di donare perché è un segno di civiltà”, ha detto l’assessore alla Sanità Mario Nieddu, “implementare questa possibilità da parte dei sardi che hanno dimostrato grande sensibilità ci sembra un atto doveroso”.
“C’è un numero esiguo di persone in attesa in Sardegna”, ha spiegato Pino Argiolas commentando il dato degli organi trasportati fuori regione, “non c’è un numero adeguato di medici in condizione di fare le visite pretrapianto in modo tale che i pazienti possano essere messi in lista”. L’assessore Nieddu, nonostante il numero di trapianti positivo (in neanche un mese quest’anno se ne sono contati già 8), assicura che "presto partirà una nuova campagna di sensibilizzazione”.