CAGLIARI. "Non rinuncio al mandato né davanti al Tribunale né davanti alla Corte costituzionale". È l'avvocato Riccardo Fercia, componente del Collegio regionale di garanzia elettorale che ha emesso l'ordinanza-ingiunzione sulla decadenza della presidente della Regione Alessandra Todde, a scrivere una lettera al nuovo presidente facente funzioni della Corte d'Appello Massimo Poddighe, che sostituisce la presidente del collegio Gemma Cucca appena andata in pensione.
La tensione è alta: negli ultimi giorni infatti era emersa sui giornali sardi l’indiscrezione che i difensori del Collegio di garanzia elettorale (tra cui Fercia) potessero essere sostituiti dall’Avvocatura dello Stato. Così l'avvocato ha preso carta e penna e ha conferma per iscritto la sua "disponibilità a difendere la Corte d’appello sia davanti al Tribunale, sia davanti alla Corte costituzionale" dal ricorso presentato dai legali di Todde.
"Mi giunge l’indiscrezione, cui stento a credere", si legge nella lettera, "secondo la quale si vorrebbe affidare comunque la difesa, nonostante il parere contrario e vincolante dell’Avvocata Generale, all’Avvocatura Distrettuale dello Stato sulla base della ben singolare tesi secondo cui la Giunta regionale, che per di più versa in palese conflitto di interessi per aver deliberato l’impugnazione dell’ordinanza-ingiunzione davanti alla Consulta, avrebbe dovuto autorizzare il Collegio – senza tener conto del fatto che si tratta di un’Autorità amministrativa indipendente – a costituirsi personalmente in giudizio o comunque tramite un avvocato del libero Foro, e dunque in ultima analisi ad escludere il patrocinio dell’Avvocatura dello Stato. Nondimeno, se la legge non consente all’Avvocatura dello Stato di difendere organi e/o provvedimenti regionali, la questione a priori non può porsi. Fra l’altro, a sostenere una siffatta tesi si arriverebbe a dire che la Giunta, presieduta dalla ricorrente, dovrebbe autorizzare le modalità difensive dell’Autorità, finanche controllandone la nomina del difensore".
E qui i toni si scaldano: "Tutto questo sarebbe semplicemente assurdo", scrive Fercia, "il conflitto d’interessi sarebbe macroscopico, e vizierebbe radicalmente la delibera stessa".
Fercia si rivolge anche a Todde: "Se davvero ha a cuore la trasparenza, proceda a sua volta con un’interrogazione consiliare: è vero o no, Presidente Todde, che, a seguito della comunicazione di notizia di reato che risulta dall’ordinanza ormai accessibile on line a chiunque, Ella avrebbe nominato come difensore uno dei migliori avvocati penalisti di Cagliari, cioè il Collega avv. Guido Manca Bitti, che peraltro è proprio il marito dell’avv. Lucia Salis, cioè l’Avvocata distrettuale dello Stato? Se davvero l’Avvocatura Distrettuale disattendesse il parere dell’Avvocata Generale; se il Collegio il prossimo 2 maggio deliberasse la difesa tramite tale Ufficio; se Lei avesse nominato il marito dell’avv. Lucia Salis, allora sarebbe come se io assumessi la difesa di un cliente assistito dallo studio legale della mia compagna. Considerata la rilevanza della carica, sarebbe forse importante un chiarimento da parte Sua".