CAGLIARI. Quattro cittadini denunciati e un'officina del Cagliaritano posta sotto sequestro per riciclaggio di veicoli. È il bilancio dell'operazione "Restyling Dark Evoque", compiuta dalle squadre di polizia giudiziaria del compartimento della Polizia stradale in Sardegna. Tutto è partito da uno specifico monitoraggio sul territorio per contrastare il fenomeno della reimmissione sul mercato di veicoli rubati. In sostanza, i responsabili clonavano i dati identificativi dei mezzi (rubati anche all'estero) e alteravano i documenti di circolazione, ricalcando quelli di veicoli circolanti in altri paesi (cosiddetti cloni), altre volte, invece, per rinnovare l’identità del veicolo, che viene successivamente commercializzato con documenti rubati in bianco.
In questo contesto, è scattata l'operazione anche in Sardegna. Dalle verifiche sia sulla documentazione acquisita, all’atto dell’immatricolazione dei veicoli provenienti dall’estero, dalle Agenzie pratiche auto e dalle locali Motorizzazioni Civili, sia su diversi veicoli, è emerso che un'autocarrozzeria della provincia di Cagliari era coinvolta nel riciclaggio. Sono state sottoposte a verifica amministrativa due agenzie di pratiche auto del cagliaritano, coinvolte nella procedura di nazionalizzazione, e sequestrati 9 Suv di media/alta gamma, di cui 6 Range Rover Evoque, per un valore approssimativo di circa 270mila euro.
Gli accertamenti di verifica amministrativa, effettuati in parallelo alle attività di polizia giudiziaria, sono stati estesi a tutte le pratiche di nazionalizzazione presentate direttamente, o per il tramite di agenzie pratiche auto, agli Uffici Provinciali della motorizzazione civile. Le richieste di nazionalizzazione dei veicoli in Sardegna, hanno mantenuto un trend costante negli ultimi anni, attestando il valore medio intorno a 1500 richieste. Ed è proprio questa immissione sul mercato sardo di autoveicoli provenienti da altri paesi europei che alimenta il mondo oscuro del riciclaggio dei veicoli anche nell’Isola. Spesso il prezzo, all’apparenza conveniente e di molto sotto le quotazioni di mercato, invoglia gli utenti all’acquisto col rischio concreto della perdita sia del veicolo che del denaro, di solito versato con una transazione non tracciabile.