CAGLIARI. No allo sciopero della fame mentre si è in servizio: l'Aias dirama un ordine interno nel quale invita tutti i dipendenti che hanno deciso di non mangiare in segno di protesta a comunicare l'adozione dell'iniziativa al responsabile del centro di riferimento. Durante il periodo di astensione dai pasti, si legge, "non potranno rendere le loro prestazioni lavorative" e potranno rientrare al lavoro solo con un certificato medici che attesti la loro idoneità psiso-fisica. Questo, scrive la presidente dell'associazione Anna Paola Randazzo, "a tutela dei pazienti e dei dipendenti". Chi non rispetterà l'ordine di servizio, c'è scritto ancora nel documento, verrà segnalato all'autorità competente.
I lavoratori in sciopero della fame intanto oggi hanno incontrato l'assessore regionale alla Sabnità Mario Nieddu: "Ho voluto manifestare ai dipendenti dell'Aias – dichiara l’esponente della Giunta Solinas – la mia solidarietà per una situazione divenuta ormai insostenibile. In questi mesi in cui abbiamo preso in mano una vertenza che dura da troppo tempo, non abbiamo mai dimenticato la difficile condizione in cui si trovano i lavoratori, che da oltre dieci mesi non vengono retribuiti dall’associazione. Per la prima volta, grazie al tavolo tecnico istituito in assessorato, siamo riusciti a fare chiarezza sulla situazione crediti-debiti tra Ats e Aias. Per raggiungere questo obiettivo, il nostro impegno è stato massimo. Qualunque sia la soluzione politica e tecnica a cui arriveremo per il superamento dello status quo, il faro sarà sempre la continuità dei servizi e la salvaguardia occupazionale, a tutela di utenti e lavoratori e delle loro famiglie”.
L'ordine di servizio all'Aias: "Chi fa lo sciopero della fame non può lavorare"
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