CAGLIARI. Ogni ingresso in ospedale, per un turno fuori dalle regolari attività, ha il suo codice. C'è il numero 1 per lo straordinario, il 13 per le prestazioni aggiuntive e il 35 per la “continuità assistenziale del progetto trapianti". Tutti adeguatamente retribuiti, con tariffe superiori a quelle del lavoro ordinario. In sostanza, se vieni chiamato per un'appendicite non puoi di certo timbrare per un intervento di trapianto.
Quando però alcuni dipendenti hanno iniziato a segnalare delle irregolarità, al Brotzu di Cagliari è esplosa la bolla, un mese dopo l'altro. È partito tutto nel 2018, quando - in concomitanza con la sospensione dell'attività ordinaria del sabato - qualcosa nei conti dei fondi contrattuali ha iniziato a far insospettire i sindacati. Sul “progetto trapianti” risultavano delle grosse spese, con centinaia di timbrature a codice 35, che - secondo i referenti delle sigle sindacali Nursing Up, Usb Sanità, Fsi e Cisna - non potevano coincidere con il numero di attività di trapianto realmente effettuate. Da lì sono partite denunce ed esposti. Tutti i dettagli nel servizio.