CAGLIARI. “L’Ateneo di Cagliari è in regola, i nostri corsi sono assicurati”. Non si è fatta attendere la risposta del Rettore dell’Università di Cagliari sulla vicenda delle scuole di specializzazione medica a rischio chiusura: il dossier pubblicato dall’Osservatorio del Miur qualche giorno fa aveva fatto esplodere le polemiche e le preoccupazioni degli studenti aspiranti medici e chirurghi sardi. Secondo i dati, infatti, 6 scuole sarde non “sarebbero in grado di formare al meglio” e, per questo, è stato proposto il “non accreditamento”. Tra le centinaia di scuole “bocciate” anche 3 scuole appartenenti all’ateneo cagliaritano (Chirurgia generale, Medicina dello sport e dell’esercizio fisico e Nefrologia). Ma l’Ateneo di Cagliari non ci sta e assicura che i corsi non chiuderanno perché “perfettamente in regola”: “I parametri reali della Scuola di specializzazione in Chirurgia generale risultano perfettamente in linea con quelli richiesti dall’Anvur e dall’Agenas. La valutazione relativa alla qualità delle attività didattiche e della docenza clinica è stata massima per Chirurgia generale, e positiva per quelle in Medicina dello Sport e dell’esercizio fisico e in Nefrologia – spiega il Rettore, Maria Del Zompo - Questo sottolinea la validità dell’insegnamento e della preparazione che la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Cagliari garantisce ai propri specializzandi grazie anche alla rete con le tante strutture ospedaliere e del territorio presenti nel centro-sud della Sardegna”.
Ci sarebbero però delle nuove regole, sul corpo docente, da rispettare. Così il Rettore spiega: “Il nostro corpo docente è congruo e numericamente adeguato, ma le nuove regole ne impongono il raddoppio. Con il sostegno del mondo politico sardo chiediamo un anno di tempo per l’adeguamento completo ai nuovi criteri, che ancora una volta non tengono conto delle peculiarità della Sardegna, che ha un territorio vasto con una bassa densità abitativa e scarsi servizi di trasporto”.