CAGLIARI. Non ce l'ha fatta Doddore Meloni. Il leader indipendentista di Terralba, fondatore della Repubblica di Malu Entu, si è spento all'età di 74 anni. Era in coma da due giorni. Questa mattina avrebbe dovuto sottoporsi a una Tac ma è stato colto da un'improvvisa crisi che si è rivelata fatale. Disposta l'autopsia, per accertare le vere cause del decesso. Meloni era ricoverato all'ospedale Santissima Trinità di Is Mirrionis, a Cagliari, dove era stato trasferito lo scorso 29 giugno a causa dell'aggravarsi delle sue condizioni di salute. Era in carcere a Massama dal 28 aprile e poi a Uta dal 31 maggio, aveva intrapreso uno sciopero della fame e della sete che gli è risultato fatale. Nelle ultime settimane si erano moltiplicati gli appelli bipartisan per la sua scarcerazione, più volte sollecitata dal legale Cristina Puddu. Meloni era in coma da due giorni.
All'ospedale di Is Mirrionis il dolore della famiglia di Doddore e del suo avvocato, chiusi in un muto silenzio.
Aveva promesso che avrebbe combattuto fino all'ultimo, Meloni, e ha portato la sua battaglia fino alle estreme conseguenze. Aveva deciso di costituirsi nel carcere di Massama il 26 aprile, per scontare la condanna a qualche anno di carcere per reati finanziari: i carabinieri lo avevano preso prima del suo arrivo al penitenziario. "Sono un prigionieri politico", aveva affermato Doddore.
L'ultimo saluto arriva anche dal leader della Lega Matteo Salvini: "Buon viaggio a te, Doddore, e vergogna per uno Stato che lascia liberi assassini e spacciatori, ma incarcera le idee".
Tra i tanti, tantissimi attestati di solidarietà, arriva anche quello di Bainzu Piliu, che negli anni Ottanta fu incarcerato con Doddore perché accusato del "pericoloso" complotto separatista. I due si erano separati, ma ecco quanto scrive su Facebook.