SVEZIA. Il Casu Marzu è stato inserito al sesto posto nella classifica dei cibi più disgustosi del mondo dal Disgusting Food Museum di Malmö, in Svezia. Il museo, dedicato alle specialità gastronomiche più insolite e controverse, ha riservato un posto d’onore al formaggio marcio, descrivendolo come un prodotto dal sapore estremamente intenso e dalla preparazione unica nel suo genere.
Secondo quanto riportato nel testo ufficiale del museo, "un blocco di pecorino viene tagliato e lasciato all’aperto per attirare le mosche del formaggio, le Piophila casei, che depongono fino a 500 uova. Le larve si nutrono del formaggio, e i loro enzimi scompongono i grassi del latte ovino sardo, trasformandolo in una sostanza cremosa, quasi liquida".
La caratteristica più peculiare del Casu Marzu è che viene consumato con le larve ancora vive. Il museo avverte che "i commensali devono proteggere gli occhi, poiché le larve possono saltare fino a 15 cm e attaccarsi ai bulbi oculari, con il rischio di distacco della retina". Inoltre, il consumo di larve vive potrebbe comportare rischi per la salute, dal momento che "possono sopravvivere nel nuovo ospite e perforare le pareti intestinali". Il casu marzu è inserito al sesto poste della classifica (molto soggettiva, come si legge nel sito ufficiale).
Il museo sottolinea anche il forte odore e il sapore pungente del formaggio, che "brucia la lingua e lascia un retrogusto persistente per ore", paragonandolo a un "Gorgonzola molto maturo, ma con le muffe blu sostituite da larve vive".
Nonostante la sua storicità e la profonda connessione con la cultura gastronomica sarda, il Casu Marzu è vietato nell’Unione Europea e la sua vendita può comportare una multa fino a 40.000 euro. Tuttavia, da anni i produttori locali e la Regione Sardegna tentano di ottenere un’esenzione per questo prodotto tradizionale, che secondo il museo "viene realizzato nello stesso modo da oltre 25 anni".
Il Disgusting Food Museum cita inoltre formaggi simili presenti in altre regioni italiane, come il Marcetto in Abruzzo, il Cacie’ Punt in Molise e il Gorgonzola coi grilli in Liguria, oltre alla variante corsa Casgiu Merzu e all’egiziano Mish.
Nonostante le sue peculiarità e le restrizioni normative, il Casu Marzu (ovviamente) continua a essere un simbolo della tradizione sarda e un prodotto che incuriosisce turisti e appassionati di cibo estremo in tutto il mondo.