CARTAGENA. “Inizia l’abbattimento degli 864 vitelli a bordo della nave Karim Allah, che ha trascorso mesi navigando senza meta nel Mediterraneo”. Lo fa sapere con una nota Animal Equality spiegando che l’abbattimento è stato disposto dalle autorità spagnole che hanno decretato gli animali non idonei ad ulteriori trasporti.
La nave che era rimasta al largo delle coste di Cagliari (QUI LA NOTIZIA) è "attraccata al porto spagnolo di Cartagena lo scorso venerdì dopo essere sfuggita dai controlli preposti dal ministero e dalle autorità italiane a seguito della denuncia di Animal Equality, Animal Welfare Foundation ed Enpa mentre si trovava al largo delle coste italiane".
La nave era partita proprio dal porto di Cartagena a dicembre diretta verso la Turchia, ma a causa del timore che gli animali avessero una malattia chiamata lingua blu, gli animali non sono stati fatti sbarcare e da allora l’imbarcazione ha navigato senza destinazione.
Secondo quanto scrive l’associazione animalista in una dichiarazione di sabato, il ministero dell'Agricoltura spagnolo ha indicato che se la Karim Allah non avesse iniziato a "isolare e macellare gli animali in conformità con i regolamenti applicabili" se ne sarebbe occupato il ministero.
Animal Equality ed Enpa, dopo aver fatto pressioni al Governo spagnolo per risolvere la situazione, procederanno in settimana con la denuncia nei confronti dei responsabili presso la Commissione europea, perché i crimini commessi non devono restare impuniti.
I corpi degli animali gettati in mare - “Secondo un rapporto dei funzionari veterinari spagnoli saliti a bordo della Karim Allah riporterebbe anche che il capitano della nave ha ammesso di aver gettato 22 animali morti in mare. Altri nove bovini non sono stati registrati: 20 degli animali morti sono stati fatti a pezzi e gettati in mare durante il viaggio”, si legge sul comunicato.
“Sempre lo stesso rapporto riporta che gli animali visitati erano generalmente in un cattivo stato, avevano evidentemente sofferto per il lungo viaggio, e per questo sono stati ritenuti non idonei al trasporto al di fuori dell'Ue, o adatti ad essere ammessi in Europa. Secondo i funzionari quindi l’eutanasia sarebbe la cosa migliore per la loro salute e il loro benessere.
Si tratta di condizioni allarmanti che dimostrano ancora una volta l’inutilità dei viaggi di animali vivi all’interno del territorio europeo e verso paesi extra Ue”, continua Animal Equality.
Una seconda nave carica di animali sta facendo ritorno in Spagna - La Karim Allah non sarebbe l’unica nave che da mesi si trova in mare senza meta con a bordo animali, un'altra nave la Elbeik, anch’essa partita dalla Spagna e rifiutati nei porti di Libia e Turchia per la sospetta malattia degli animali a bordo è alla deriva da mesi.
Sabato, il sito web di monitoraggio Marine Traffic ha mostrato la Elbeik sulla via del ritorno in Spagna, con destinazione Cartagena.
Alla fine della settimana scorsa, secondo quanto apprendiamo da fonti di stampa, un testimone avrebbe detto al Guardian che dei circa 1.770 animali caricati, circa 35 potrebbero essere morti e il resto è in buone condizioni.
"Mentre funzionari del governo e responsabili del trasporto si rimpallano la responsabilità, però, quello che è certo è che a pagare il prezzo più alto sono stati gli animali”, denuncia l’associazione.
“Costretti ad una terribile agonia durata mesi di viaggio - a cui alcuni non sono sopravvissuti - ed ora condannati a morte, anche se questa decisione del Ministero dell'Agricoltura spagnolo risparmia loro l'uccisione in paesi nei quali non esistono neppure le leggi minime per la macellazione, come quella per lo stordimento.
Questo caso è l'ennesima dimostrazione dell'inadeguatezza del sistema dei trasporti di animali vivi, noi di Animal Equality insieme ai nostri colleghi in Spagna e ad Awf ed Enpa continueremo a tenere alta l'attenzione su questa vicenda che non vogliamo passi inosservata, poiché i responsabili di questa vera e propria crudeltà sugli animali devono pagare nelle sedi preposte”, conclude la nota.
- Redazione