FIDENZA (PARMA). Un applauso liberatorio. E un "bentornato" detto col cuore. Così è stato accolto Giovanni Carta, originario di Paulilatino, al suo ritorno a casa dopo 51 giorni di ricovero in ospedale. È tornato vivo, tra i suoi familiari e vicini, dopo aver contratto il contagio da coronavirus. Quasi due mesi dentro l'ospedale di Fidenza, in provincia di Parma, trasformato in unità Covid.
Carta è emigrato da trent'anni, vive con la moglie Tanina, "ma in cuor mio non sono mai andato via dalla Sardegna", scrive alla comunità di Paulilatino che ha celebrato la sua guarigione.
Ad aprile Carta aveva scritto al sindaco del suo paese d'origine, Domenico Gallus. Una testimonianza, la sua, di chi con il coronavirus ha dovuto combattere. E lo ha visto feroce. Ecco cosa scriveva, rivolgendosi al suo primo cittadino.
Volevo solo dirti di fare tutto quello che puoi in base alle tue possibilità per il ruolo che ricopri a Paulilatino per arginare il virus che sta attanagliando tutta Italia e non solo. È probabile che qualcuno ancora non abbia compreso la forza distruttiva del COVID 19.
Qui a Fidenza, il cui ospedale è stato trasformato completamente in ospedale COVID in tutti i suoi reparti, si vedono scene veramente terribili...Le ambulanze portano via le persone risultate positive da casa che ancora camminano con le loro gambe e i loro famigliari nel giro di qualche giorno ricevono la telefonata dall'ospedale per essere messi al corrente dell'avvenuto decesso
Le persone muoiono senza la vicinanza di nessun parente perché in ospedale non si possono effettuare visite parentali. Anche per i famigliari vedere il proprio caro andare via ancora vigile e sulle sue gambe per poi non rivederlo più è qualcosa che non si può descrivere
È come vedere il proprio caro partire per la guerra e non sapere se tornerà. Solo che vederlo andare via in ambulanza rende la cosa ancora più straziante. Qui in provincia di Parma la mortalità dei contagiati arriva al 10% e DIO non voglia che succeda questo anche in Sardegna.
Fai di tutto per fare capire ai Paulesi che questa situazione non è una cosa da prendere alla leggera. Usa anche la linea dura perché è meglio piangere per una multa piuttosto che per una vita che non c'è più.
Purtroppo sappiamo che la sanità in Sardegna non può competere con quella del nord e credimi.... Qui la sanità è in ginocchio e non voglio nemmeno immaginare cosa potrebbe succedere in Sardegna se questo virus dovesse propagarsi lì. Proteggi il nostro paese con tutti i mezzi.
Io ho sempre Paulilatino nel cuore come tutti gli emigrati che sono partiti da lì e che vogliono tornare appena possono.
- Redazione