ROMA. "Torno alla mia vera aula, quella universitaria e starò in silenzio stampa almeno fino all’autunno. In tv e sui giornali ho detto quello che dovevo. Ora per un po’ non andrò nei media. Piuttosto vorrei scrivere un testo universitario, dedicarmi ai miei studenti: mi sono mancati". Il virologo della Tv Roberto Burioni ha deciso: niente più ospitate. In questi giorni è stato accusato di eccessivo presenzialismo.
Durante l'epidemia aveva pubblicato un libro sul virus e anche questo era diventato oggetto di critica. Seguitissimo, ma anche contestato. Prima che l'Italia venisse travolta aveva affermato pubblicamente che "qui il virus non circola". Al quotidiano di via Solferino spiega che "l’ho detto in un momento in cui non c’era alcuna evidenza, come se ora lei mi chiedesse se in Italia circola la malaria. Dovrei rispondere che circola? Però, badi bene, nessuno va a prendere le frasi che ho rilasciato il 22 gennaio, quando ho detto testualmente: “Le autorità europee hanno affermato che il rischio che il virus arrivi in Europa, e in particolare in Italia, è minimo. Io non sono per niente d’accordo con loro, ma spero vivamente di sbagliarmi”. Che dire? In Italia ti perdonano tutto, ma non la popolarità".
E oggi intervistato dal Corriere della Sera annuncia il suo momentaneo ritiro dalla scena pubblica.