MILANO. Drogata, sequestrata per una settimana e poi messa all’asta sul web: è successo a Milano a una giovane modella inglese di un’agenzia britannica. La drammatica vicenda ha avuto luogo tra l’11 e il 17 luglio, quando, secondo le ricostruzioni degli investigatori, la giovane sarebbe stata attirata in un finto set fotografico vicino alla stazione centrale della città, sorpresa alle spalle e drogata con una siringa nel braccio, quindi imprigionata nel bagagliaio di un’auto.
Al suo risveglio, sarebbe stata fotografata nuda per terra, ammanettata, per essere poi offerta in vendita sul web con una base d’asta. Quest'ultima, però, non sarebbe mai partita. La richiesta di riscatto sarebbe infatti arrivata direttamente al titolare dell'agenzia della modella, con un termine preciso: pagare i 300mila euro entro domenica, altrimenti la ragazza sarebbe stata messa all'asta. Un lungo incubo che si è concluso il 17 luglio, giorno in cui la ragazza è stata liberata. Successivamente, uno dei suoi carcerieri sarebbe stato identificato e fermato: l’uomo, un polacco residente in Gran Bretagna, è ora agli arresti con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione. Sarebbe stato proprio lui a lasciarla andare con la motivazione che la ragazza è madre e che le regole della sua "organizzazione" non prevedono donne con figli.
L'analisi effettuata dagli investigatori sui computer e sui telefoni dei presunti carcerieri ha poi svelato che "le sue mail criptate erano all’origine di gran parte del materiale online esaminato da Europol per redigere nel 2016 il rapporto sul fenomeno 'Black Death'". Sull'esistenza del gruppo criminale internazionale a cui apparterebbe il polacco arrestato, tuttavia, sono ancora in corso le indagini, condotte dagli uomini della Squadra Mobile di Lorenzo Bucossi e della funzionaria dello Sco Serena Ferrari insieme ai pm Ilda Boccassini e Paolo Storari.