«Non penso che la Francia sia responsabile per il Vel d’Hiv» (abbreviazione usata per indicare il rastrellamento del Velodromo d’Inverno, in cui nella notte tra il 16 ed il 17 luglio 1942 13.000 ebrei francesi vennero raccolti per essere poi deportati nei campi di sterminio, ndr). Ê questa la frase incriminata di Marine Le Pen, leader del Front National, probabile candidato con ottime possibilità di essere eletta presidente della repubblica francese. La leder della formazione di estrema destra ha rincarato la dose: «in generale penso che se ci sono dei responsabili, sono coloro che erano al potere a quel tempo. Non la Francia».
Sono frasi che rischiano di vanificare il processo pluriennale della stessa Le Pen di ridare una nuova identità, un nuovo volto, al Front National, staccandosi dalle posizioni nostalgiche e filofasciste del padre Jean Marie. La leader ha poi cercato di correggere il tiro, affermando che il regime di Vichy non era la Francia ma oramai era già stata subissata di critiche.