ROMA. In genere mostra la bellezza, ieri ha fatto vedere l'orrore. Piero Angela, nell'ultima puntata di Ulisse su Rai Uno, ha conquistato il pubblico con il racconto del rastrellamento nel quartiere ebraico di Roma, avvenuto il 6 ottobre 1943: i nazisti tedeschi presero 689 donne, 363 uomini e 207 bambini. 1023 persone vennero deportate nel campo di sterminio di Auschwitz-Birchenau. Solo 16 sopravvissero.
Quando camminate qui, questo passato ritorna alla memoria con il suono terribile e agghiacciante del metallo. #Ulisse pic.twitter.com/sRc3sfWnjl
— Ulisse - Rai1 (@UlisseRai1) 13 ottobre 2018
E la narrazione di Angela, con testimonianze di Liliana Segre, Sami Modiano, Primo Levi ("Può accadere di nuovo perché è accaduto"), Gigi Proietti che legge Joyce Lussu, diventa un caso politico. "Io non ho conosciuto tutto questo, come gran parte di voi. Ma c’è sempre il rischio che i volti bui della Storia riappaiano. L’unico modo per evitarlo è conoscerla, raccontarla", dice Angela. E su twitter gli utenti associano queste parole alla politica del governo nei confronti dei migrati. Tanto che l'associazione #Ulisse #Salvini diventa tra le più ricercate del social.