In Sardegna

“Adiosu Efi', sei stato un guerriero”: Giacomo Sanna ricorda l’ex amico-rivale Efisio Serrenti

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CAGLIARI. “Sei stato un guerriero”: con queste parole Giacomo Sanna, a lungo leader del Partito sardo d’Azione, riconosce l’onore delle armi all’amico - nemico e rivale Efisio Serrenti, ex presidente del Consiglio regionale scomparso questa mattina dopo una lunga malattia.

 In una lettera pubblicata sul suo blog, Sanna ricorda il momento della rottura con il suo compagno di partito in “quel martedì 20 luglio 1999, quando lui entrò nell’Aula del Consiglio regionale da presidente in pectore dell’allora Polo delle Libertà”. Una frattura dai risvolti non solo politici: “La nostra amicizia finì lì. Per una questione tutta politica. Lui – spiega Sanna - vedeva nel centrodestra il rinnovamento della Sardegna e lo spazio per affermare il programma sardista, io ritenevo che non fossero maturi i tempi per rompere l’alleanza storica con il centrosinistra. Dopo quasi vent’anni mi sembra assurdo che io e Efisio rompemmo un’amicizia personale collaudata, forte e sincera per una questione di alleanze e di politica. Soprattutto se guardo alla politica di questi giorni, dove il cambio di casacca è consuetudine e il salto della quaglia non merita neppure un titoletto nel pastone della cronaca.”.

 “Chissà che storia sarebbe stata per la Sardegna se mi fossi convinto a rompere con un certo tipo di centrosinistra che si è poi rivelato il peggiore dei nostri nemici”, si domanda il sardista Sanna, lasciandosi andare a una serie di amare constatazioni politiche sulla sorte toccata negli anni seguenti alla “centralità sardista”. Il post si conclude così: "Certe volte penso che quelle tensioni e la passione politica di quegli anni siano state l’ultimo colpo di coda di una certa classe politica sarda che, arrivata dopo la Prima repubblica, aspettava invano la Seconda, che forse non è mai arrivata per davvero, soprattutto in Sardegna.
Altre volte penso a quel voto da dietro la tenda che vent’anni fa mi fece infuriare. Da tempo lo immagino però come il gesto di sfida e di rabbia del presidente del Consiglio regionale della Sardegna verso chi si preparava a svuotare il Parlamento dei sardi di poteri e competenze, per poi umiliarlo e deriderlo nelle Aule dei tribunali e nelle pubbliche piazze. Anche per questo dico che il mio amico Efisio Serrenti, è stato un guerriero autentico che merita il rispetto, l’affetto e la riconoscenza dei sardi e di tutti i sardisti"