CAGLIARI. Dopo l'allarme dei sindacati anche la politica si muove sul rischio del posto di lavoro per 400 cagliaritani attualmente impiegati nel call center di Wind-Tre. "La politica aziendale della neonata azienda, nata dalla fusione Wind e 3 Italia", spiega il Pd Piero Comandini, "punta tutto sull’attività di outsourcing a discapito dei posti di lavoro e presto potrebbe interessare anche la sede di Cagliari". Il ramo di attività, in sintesi, è stato messo sul mercato e no c'è certezza sul futuro. Comandini, è il promotore di un’interrogazione urgente sulla politica di esternalizzazione dei servizi di contact center della ex H3g che riguarda, oltre le sedi di Palermo, Roma e Genova, la sede di Cagliari dove sono impegnati circa 400 lavoratori e dove già un centinaio hanno ceduto, spaventati da un futuro incerto, ad una allettante buona uscita. "Necessario adesso", scrive l'esponente Pd, "che l’azienda mantenga gli impegni assunti nei confronti dei lavoratori con responsabilità sociale e d’impresa, la conclusione è una sola: i dipendenti e i sindacati auspicano un serio e tempestivo impegno da parte dell’azienda affinché si eviti la perdita anche di un solo posto di lavoro". Al presidente della Regione Francesco Pigliaru viene chiesto di aprire un tavolo per gestire la situazione si transizione.
Comandini: "Quattrocento lavoratori cagliaritani a rischio nel call center WindTre, la Regione intervenga"
- Redazione