Primo Piano

"Stipendi troppo bassi e personale scolastico allo stremo", il sit-in dei Cobas a Cagliari

 

 

CAGLIARI. "Stipendi troppo bassi e personale scolastico allo stremo". Lo denunciano i Comitati di base della scuola riuniti in un sit-in a Cagliari in occasione dello sciopero generale di oggi.

Si sono riuniti in protesta davanti al palazzo del Consiglio regionale di via Roma per "rivendicare l'importanza della scuola pubblica che viene attaccata da interventi normativi distruttivi". È quanto fa sapere Andrea De Giorgi, referente Cobas Sardegna. 

La richiesta dei comitati è di incrementare gli organici del personale Ata, che secondo quanto denunciano è ormai ridotti allo stremo per l'aumento insostenibile dei carichi di lavoro, e di aumentare gli stipendi della categoria. Tra le altre richieste quella di diminuire il numero di alunni per classe e incrementare le ore di sostegno per chi si trova in situazione di disabilità.

La nota dei Cobas

"In un contesto caratterizzato dall'escalation bellica e dalla nuova militarizzazione, dal massacro del popolo palestinese, dalle continue morti sul lavoro, e da una nuova ondata di autoritarismo, dal pesante taglio alla spesa sociale, i Cobas hanno indetto lo sciopero della scuola per il 9 maggio, giorno nel quale nella scuola primaria si svolgeranno le prove Invalsi", scrivono su una nota. "A vent'anni di rilevazioni dei rapporti Invalsi, fondate su prove standardizzate, decontestualizzate, parziali, e pensate per risposte in velocità non è seguito alcun intervento per migliorare la qualità dell'istruzione. E con il D.L. n. 19 del 02.03.2024 (attuazione Pnrr) i risultati delle prove Invalsi saranno inseriti nel curriculum degli studenti.
In questi giorni nel Parlamento italiano si decidono anche le sorti dell'Autonomia differenziata, che, se realizzata, porterebbe alla frantumazione del sistema unitario di istruzione: tutte le materie di competenza esclusiva dello Stato o in parte divise tra Stato e Regioni, passerebbero a queste ultime, con la creazione di ventuno sistemi scolastici diversi. L'Autonomia Differenziata aumenterà la distanza tra nord e sud nel sistema scolastico, le diseguaglianze sociali e la diversità di diritti tra i cittadini/e delle varie Regioni, come è già avvenuto per la sanità.
Anche quest'anno si è proceduto a un nuovo vergognoso dimensionamento scolastico, cioè ad un'ulteriore riduzione degli istituti scolastici: sono stati soppressi 366 istituti, di cui 36 in Sardegna. E si è progettata la riduzione a quattro anni dei corsi di studio degli istituti tecnici e professionali e inventato il Liceo Made in Italy.
Si sono istituite le figure dei docenti tutor e dei docenti orientatori, gli unici ai quali vengono destinati aumenti stipendiali, mentre continua la campagna di denigrazione della categoria docente, attaccata da genitori e dirigenti scolastici, che ha l'effetto di squalificare l'istruzione.
Per riqualificare la scuola pubblica occorrono ben altre misure: in primis incrementare gli organici del personale Ata, ormai ridotto allo stremo per l'aumento insostenibile dei carichi di lavoro; in secondo luogo aumentare gli stipendi di tutta la categoria in modo da recuperare il potere di acquisto perso negli ultimi anni; in terzo luogo ridurre il numero di alunni/e per classe e aumentare le ore di sostegno agli alunni in situazione di disabilità; istituire il ruolo unico della professione docente, dalla scuola dell'infanzia alla scuola superiore. E soprattutto, occorre mettere fine alla condizione di precariato che, con oltre duecentomila precari, caratterizza il lavoro nella scuola italiana da decenni.
C'è un modo semplice per assicurare la stabilità dei docenti: riattivare il doppio canale di assunzione, cioè l'immissione in ruolo da concorsi e da graduatorie permanenti".