In Sardegna

Il gran cuore dei pastori sardi: paradura per i "colleghi" della Corsica piegati dagli incendi

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SARDEGNA. I pastori sardi si mobilitano per aiutare i colleghi corsi messi in ginocchio dopo che  le loro aziende sono state distrutte dagli incedi anomali - innescati dalla tempesta Eleanor - che hanno colpito il nord dell'isola francese all'inizio di gennaio. Aziende distrutte e bestiame carbonizzato, così gli allevatori da questa parte delle Bocche di Bonifacio hanno innescato il meccanismo di sa paradura, la raccolta di capi e foraggio da destinare ai pastori in difficoltà, secondo l'antica tradizione sarda: ognuno dà qualcosa, e le greggi sono ricomposte.

L'iniziativa, che ha riscosso un grande consenso, è partita da un post di Gian Mario Canu sul frequentatissimo gruppo "Agricoltura e il suo futuro, la crisi del prezzo del latte", che conta ventimila iscritti: "Ho degli amici in Corsica che in questi giorni a causa di un brutto incendio hanno perso tutto il loro bestiame", esordisce e chiede se è "possibile aiutare a ristabilire il duro lavoro di una vita, soprattutto con capre". La valanga di solidarietà non  si è fatta attendere. E la generosità dei sardi viene celebrata sul giornale Corsica Oggi, che riporta fedelmente il segnale di gran cuore dei sardi e spiega che, alla fine, si è optato per una donazione in denaro. "In ogni caso", è spiegato nell'articolo, "un bel gesto di solidarietà e amicizia, che potrà forse aiutare tante famiglie a risollevarsi dalla crisi in cui questi roghi di gennaio le hanno improvvisamente gettate.