In Sardegna

Il Cagliari in crisi pronto a tornare sul mercato: il 2017 si chiude con l'Atalanta ammazza Milan

2489971020997435500395612828051813566341047n

CAGLIARI. Soli due punti  dal terzultimo posto, occupato ora dal Crotone (avversario il 28 gennaio 2018, allo Scida) e la netta sensazione di involuzione rispetto a qualche settimana fa. Sabato 30 dicembre l’ultimo impegno del 2017, con la proibitiva trasferta di Bergamo contro l’Atalanta, squadra tradizionalmente ostica e particolarmente in palla, dopo la convincente vittoria a San Siro contro un Milan in caduta libera. Diego Lopez sa che si giocherà una buona fetta delle possibilità di conferma sulla panchina del Cagliari nelle prossime gare, nonostante un calendario davvero complicato. Prima gli orobici di Gasperini – vecchio sogno della dirigenza Giulini, accarezzato due estati fa, prima della conferma di Rastelli – e del “Papu” Gomez, poi il doppio impegno casalingo contro Juventus e Milan, prima del viaggio in Calabria.

2486217520984834034989095608110263325669604n

 

Finora dicembre ha portato la miseria di due punti (a Bologna e in casa contro la Sampdoria, con una rimonta avviata grazie al “regalo” del portiere blucerchiato Viviano) e, a meno di un inaspettato colpaccio all’Atleti Azzurri d’Italia, resterà l’amaro in bocca a Sau e compagni per non aver sfruttato a dovere un calendario non eccessivamente proibitivo. Lopez ha dalla sua la fiducia della squadra, ma la tifoseria inizia a brontolare: contro la Fiorentina il Cagliari ha giocato forse la peggior partita della stagione, incapace di tirare pericolosamente in porta, con la “ciliegina” dell’improvvida espulsione di Joao Pedro a fine partita, che priverà i rossoblù del giocatore di maggior talento per almeno tre partite. 

Nei commenti dell’immediato post di Cagliari-Fiorentina, i tifosi da noi intervistati a margine della “Diretta Rossoblù” sono stati chiari: servono innesti sul mercato, per evitare pericolose derive da retrocessione. Anche perché le concorrenti hanno iniziato a galoppare. L’Udinese di Oddo – uno dei favoriti per il post Rastelli, poi lasciato a piedi per eccessive richieste economiche – ha inanellato quattro vittorie consecutive, infliggendo all’Inter di Spalletti la prima sconfitta stagionale, peraltro a San Siro. Il Sassuolo, che ha sostituito Bucchi con Iachini (altro nome sondato da Giulini e Rossi prima di virare su Lopez), si è ripreso con tre successi di fila, con vittime illustri come Sampdoria e, ancora una volta, i nerazzurri. Discorso simile vale per il Genoa, rivitalizzato dalla cura Ballardini, con 11 punti in sei match, che hanno permesso ai genovesi di raggiungere il Cagliari in classifica (con scontro diretto favorevole). 

Insomma, la situazione inizia a farsi pericolosa. Al netto di un Benevento ormai spacciato, con l’incredibile media di un punto su 18 partite, la lotta per gli altri due posti per la retrocessione è apertissima. E il Cagliari rischia di trovarsi invischiato. Sul mercato serve una scossa decisa, con almeno un giocatore per reparto. Serve come il pane un esterno a sinistra, dove il volenteroso Padoin non può che offrire prestazioni di sacrificio e impegno, ma mai riesce a fare la differenza. Stesso discorso per la mediana, dove manca il vice Cigarini – la cui assenza contro la Fiorentina si è sentita eccome – e un’altra mezzala di livello, dato che né Dessena, né Cossu, né Deiola (non ce ne vogliano) sono adeguati ai ritmi della Serie A.

Davanti servirebbe una rivoluzione: tolto Pavoletti, ancora lontano da ritmi realizzativi che giustifichino l’investimento fatto da Giulini e co., gli altri sono tutti in ballo. Sau è sparito dai radar, incupito da fastidi muscolari che ricordano sinistri precedenti. Il Farias attuale è inutile alla causa rossoblù, per cui sarebbe auspicabile una sua cessione, magari a un club  di un campionato “esotico” (Cina? Giappone? Emirati Arabi?), per poter monetizzare e reinvestire in un sostituto valido. Giannetti sarà ceduto in Serie B, probabilmente a titolo definitivo e al suo posto potrebbe tornare Han da Perugia, poco utilizzato da Breda dopo l’inizio di stagione sfavillante sotto la guida di Giunti (poi esonerato).

Melchiorri è un enigma: difficilmente – eufemismo – potrà più tornare a livelli competitivi, dopo l’accanimento della sfortuna nei confronti delle sue ginocchia. Nei pochi momenti in cui ha messo piede in campo (con la Primavera di Canzi e nel disastro di Coppa Italia contro il Pordenone) il marchigiano ha dato l’impressione di essere ancora lontanissimo da una condizione accettabile. Soprattutto dal punto di vista psicologico. La difesa sembra essere il reparto meglio assortito, anche se i problemi fisici di Ceppitelli potrebbero indurre il diesse Rossi a un ulteriore innesto, magari un giovane, per rimpolpare la batteria di centrali in dotazione a Lopez, che dovrà infondere tutto il suo proverbiale carattere a una squadra apparsa spenta e nervosa contro la Fiorentina, uscita dalla Sardegna Arena tra i fischi dei tifosi rossoblù.