In Sardegna

"Tanti infortuni? Nel calcio di oggi si gioca troppo": l'allarme del fisioterapista sardo

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CAGLIARI. “Rispetto a trent’anni fa è cambiato tutto nel mondo del calcio, compresa la questione infortuni. Allora si poteva giocare anche con un ginocchio privo di legamento crociato, oggi sarebbe impensabile. È aumentato a dismisura il numero delle partite giocate, con un ovvio aumento del carico tra allenamento e gare che va a incidere su articolazioni e muscoli”. Così Tonino Mele, uno dei massimi esperti di fisioterapia e riabilitazione sportiva in Sardegna, dice la sua sul tema degli infortuni nel mondo del calcio professionistico, prendendo spunto dalla situazione vissuta dal Cagliari una settimana fa contro la Sampdoria, con quattro infortuni muscolari (Rafael, Ceppitelli, Faragò e Dessena) tra il riscaldamento pre-partita e il primo tempo.

Senza contare il caso Melchiorri, centravanti rossoblù che nell’ultimo anno ha patito due seri infortuni alle ginocchia che ne stanno rallentando il ritorno in campo “Serve un tipo di allenamento adatto agli sforzi richiesti, fermo restando che ci sono tante componenti nella riabilitazione di un atleta che ha subito un infortunio serio, a partire dalla condizione psicologica”.