PULA. "Forse ho detto qualche no di troppo, ma atti del genere sono intollerabili e non mi fermeranno". È scossa ma risoluta Carla Medau, sindaco di Pula, per l'attentato fallito alla sua auto nella notte fra lunedì e martedì. Un atto intimidatorio che non ha ancora un nome e un movente: "Tutte le ipotesi sono ancora sul piatto - commenta il primo cittadino pulese - forse ho detto qualche no di troppo, ma un sindaco non può accontentare sempre tutti". "Noi amministratori locali, che siamo l'avamposto delle istituzioni sul territorio, abbiamo bisogno di maggiore protezione: non è pensabile rischiare l'incolumità nell'esercizio delle nostre funzioni".
Dopo l'episodio - l'ennesimo ai danni di un amministratore locale dell'Isola - l'Anci Sardegna ha sollecitato la Regione a "pretendere la venuta in Sardegna del ministro degli Interni per far comprendere la dimensione di un fenomeno non episodico": "Non bastano le videocamere e la videosorveglianza - commenta il presidente dell'associazione dei sindaci isolani, Emiliano Deiana - tutte le istituzioni riconoscano i sindaci e i comuni come parte della Repubblica e non siano considerati, negli altri livelli istituzionali, come elementi di disturbo".