In Sardegna

Due aquile di Bonelli folgorate in Sardegna, Ispra: "Messa in sicurezza delle linee più pericolose"

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ORISTANO. Due aquile di Bonelli morte in Sardegna, folgorate sulle linee elettriche. Nel comunicare la notizia, l'Istituto superiore per la Protezione e la ricerca ambientale (Ispra) invoca "un coinvolgimento delle compagnie elettriche per la messa in sicurezza delle linee più pericolose, per rendere più sicuro l’ambiente in cui viviamo e contribuire alla conservazione del patrimonio naturale".
 
I due esemplari sono morti a inizio dicembre, uno nell’Oristanese (Siamaggiore) e l'altro nel Medio Campidano (San Gavino). "Battore e Sadonna, erano stati liberati nell'ambito del progetto di reintroduzione Aquila a-Life, curato da Ispra, che ha l'obiettivo di riportare questo splendido rapace in Sardegna. Al momento della morte, gli esemplari erano in perfetto stato di salute e in fase di dispersione giovanile, ossia di esplorazione in cerca di un territorio da occupare stabilmente con un partner", spiegano dall'Istituto. "Il monitoraggio aveva evidenziato il perfetto adattamento alla vita libera delle due aquile, confermato anche dalla loro spiccata abilità alla cattura delle prede. Sadonna era nata in cattività nella primavera 2020 ed era stata rilasciata lo scorso settembre, Battore era nato nel 2019 da una coppia selvatica siciliana e traslocato nello stesso anno dalla Sicilia, grazie ad una collaborazione con il progetto LIFE ConRaSi, finalizzato alla conservazione dei rapaci in Sicilia".
 
I due esemplari, come tutti quelli "reintrodotti", hanno dei trasmettitori satellitari, quindi "i tecnici del progetto si sono accorti degli incidenti" e hanno chiesto l'intervento del Corpo forestale di vigilanza ambientale della Sardegna. Che ne ha solo potuto constatare la morte. Le autopsie, condotte dal personale veterinario di Forestas, hanno confermato che la morte era stata causata da folgorazione. "Dall'inizio del progetto, Battore e Sadonna si aggiungono ad altri 3 esemplari di Aquila di Bonelli, anche questi in perfetta salute e adattati alla vita selvatica, morti a causa della folgorazione, evidenziando la pericolosità delle linee elettriche", aggiungono dall'Istituto spiegando che, in particolare per l'aquila di Bonelli "l'elettrocuzione rappresenta il più serio e immediato pericolo". Esistono però "sistemi di protezione che consentono di mettere in totale sicurezza le linee elettriche. L’elettrocuzione è anche un’importante causa di innesco degli incendi estivi: il piumaggio degli uccelli folgorati talvolta prende fuoco e quando questi cadono a terra propagano l’incendio nella vegetazione circostante".
 
L'Ispra ricorda che "la portata del fenomeno sia difficile da quantificare", in questo caso, gli esemplari sono stati trovati grazie ai trasmettitori, ma "in tutti gli altri casi il rilevamento è del tutto casuale. É quindi importante che chiunque rinvenga un uccello morto alla base di un pilone o nelle sue vicinanze, lo segnali all’autorità competente, il Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale. Gli individui feriti sono invece inviati ai Cras per le cure e, se possibile, la riabilitazione". Per questo, "è indispensabile ottenere in Sardegna un coinvolgimento delle compagnie elettriche per la messa in sicurezza delle linee più pericolose, per rendere più sicuro l’ambiente in cui viviamo e contribuire alla conservazione del patrimonio naturale".