CAGLIARI. Ha aspettato la sua ex compagna sotto la sua abitazione, dopo averla avvicinata e insultata mentre si trovava in pizzeria con gli amici, ma è stato bloccato dagli agenti della Squadra Volante avvistati dalla donna. Un uomo di 70 anni, con precedenti, è stato così arrestato a Cagliari con l'accusa di atti persecutori aggravati e denunciato per porto d'armi ingiustificato.
Intorno alle 2 di questa notte i poliziotti sono intervenuti nel quartiere di Sant'Avendrace, dopo la chiamata della vittima, che temeva per la propria incolumità vista la presenza del settantenne, con cui aveva avuto una relazione in passato, sotto la sua abitazione. Nella sua auto gli agenti hanno recuperato un machete artigianale, con lama appuntita, poggiato a portata di mano nel bagagliaio, insieme a un coltello da cucina e un martello. Secondo il racconto fatto dalla donna agli agenti della Volante, l’uomo, dalla fine della loro relazione, circa un anno fa, aveva iniziato ad avere atteggiamenti persecutori nei suoi confronti, con telefonate e messaggi ad ogni ora del giorno e della notte e appostamenti sotto la sua abitazione. Comportamenti che avevano spinto la donna a presentare una denuncia nei giorni scorsi.
Intorno alle 20.40 di ieri la donna, uscita a cena in pizzeria con alcuni amici, ha notato l'ex compagno che, dopo averla avvicinata ed insultata, le ha detto che l’avrebbe aspettata sotto casa. La stessa, impaurita ha chiamato il 113 segnalando l’accaduto. Arrestato, su disposizione del Pm di turno, il settantenne è stato trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa del processo con rito per direttissima, previsto per oggi.
“E’ necessario trovare il coraggio di denunciare senza vergogna e senza imbarazzo”, afferma il Questore di Cagliari, Pierluigi d’Angelo invitando le vittime a denunciare i propri persecutori. “Purtroppo si tratta di un fenomeno diffuso: le donne che ne rimangono vittime cercano di risolvere il problema da sole, i persecutori sono uomini che si pensa di conoscere bene in quanto ex partner, amici o colleghi di lavoro. Le vittime non denunciano questi comportamenti per paura che la situazione diventi ancora più insostenibile. Denunciare è in realtà l'unico modo per cercare di venirne fuori” prosegue il Questore ”Per cercare di aiutare le donne che si trovano in queste condizioni la Polizia di Stato hamesso a punto procedure che aiutano gli operatori a riconoscere meglio le caratteristiche di questo fenomeno. Ora vi è sul territorio una “rete” di cui fa parte anche la Polizia di Stato che ha affinato “best practices” per fare in modo che la vittima che si rivolge alle forze dell’ordine sia innanzitutto r