NUORO. La serata di lunedì 28 marzo ha visto Nuoro come città scelta dai volontari di Uniti per i Diritti Umani affinché i cittadini siano informati sullo strumento principale che le Nazioni Unite devono adottare per tenere la pace. Distribuite decine e decine di libretti informativi all’interno dei quali, persone di ogni livello culturale, possono apprendere come tramite questo strumento si possa trovare il modo corretto di determinare accordo tra le persone.
La reazione dei nuoresi nel ricevere questi libretti è stata quanto di meglio ci si possa aspettare da persone d’onore come i sardi che vivono da queste parti. Le esternazioni sul fatto che ci dovrebbe essere più attenzione e conoscenza di questi articoli sono state ciò che ha fatto da padrone durante quest’iniziativa: i cittadini vogliono che ci sia un maggior incentivo per gli strumenti di pace e la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo è lo strumento civico che maggiormente possa dare questo tipo di apporto nella nostra società.
“I diritti umani devono essere resi una realtà non un sogno idealistico” disse L. Ron Hubbard. Ma considerando il fatto che siamo troppo abituati a puntare il dito sugli amministratori e troppo spesso come cittadini aspettiamo che il buon esempio “venga dai piani alti della società”, i volontari hanno scelto di coinvolgere i cittadini facendoli riflettere sul vero messaggio della dichiarazione universale. E’ stata scritta con l’intento di determinare una cultura del rispetto reciproco, la loro applicazione inizia dai rapporti in famiglia, si estendono al vicinato e nei luoghi di lavoro. Possono e devono essere applicati tanto dai capi di stato quanto dai più comuni cittadini. Si chiamano Dritti Umani perché sono inclusivi e il fatto di applicarli nella quotidianità rende ognuno di noi davvero più umano.