SENEGHE. Ritorna il Cabudanne dal 23 agosto al 5 settembre, XVII edizione. Sette giornate dedicate alla poesia di “Un mondo a venire”, titolo di questa edizione, dedicata al grande poeta Franco Loi, scomparso quest’anno. Una cinquantina di ospiti tra poeti, storici, musicisti, artisti e giornalisti, che si succederanno nelle sette giornate del festival, con le due anteprime del 23 e 31 agosto per poi entrare nel vivo dal primo al 5 settembre.
Tra gli ospiti: il Teatro delle Albe con l’anteprima del suo nuovo spettacolo, Nicola Crocetti, Franca Grisoni, Jack Hirschman, Laura Pugno, Franca Mancinelli, Carmen Gallo, La casa internazionale della poesia, la poesia occitana di Frederic Fijac e Bruno Peyras, il poeta e scrittore bosniaco Faruk Šehić
Dal 23 agosto al 5 settembre Seneghe si appresta ad accogliere in presenza la diciassettesima edizione del festival di poesia tra i più importanti del panorama nazionale. Un luogo irrinunciabile d’incontro tra autori, autrici, lettori e pubblico, vero presidio comunitario e culturale del Montiferru che malgrado le difficoltà dovute alla pandemia e ai tagli alla cultura, ancora resiste. “L’associazione ha ricevuto un decurtamento delle risorse pari quasi al 50% rispetto agli anni precedenti. Un taglio per noi ingiustificato e che ha messo a dura prova la tenuta dell’evento. Grazie però a tutti i nostri sostenitori, grazie al Comune di Seneghe, alla biblioteca comunale, ai festival amici, e ai nostri ospiti, si è comunque deciso di proseguire e realizzare questa nuova edizione. Anche noi facciamo i conti con le scellerate politiche culturali regionali e nazionali. Proprio per questo siamo stati costretti a riorganizzare un festival sotto dimensionato per numero di appuntamenti e location - spiega Luca Manunza, presidente di Perda Sonadora. – Il 2021 doveva essere per noi un anno di rinascita, con un’edizione speciale del Cabudanne. Un festival che sarebbe ritornato ad animare le piazze di Seneghe. Lì dove non è stata la pandemia a crearci problemi è stata la politica”.
Il Cabudanne va avanti comunque, e continuerà ad essere una piccola perla per far conoscere attraverso i versi e l’incontro di persone provenienti da tutto il mondo il territorio del Montiferru, oggi purtroppo sofferente a causa del dramma degli incendi che in questi giorni lo hanno messo in ginocchio. E nonostante tutto la caratura degli incontri e degli ospiti parla chiaro: dal Teatro delle Albe con l’anteprima del suo nuovo spettacolo, Nicola Crocetti, Franca Grisoni, Jack Hirschman, Laura Pugno, Franca Mancinelli, Carmen Gallo, La casa internazionale della poesia, la poesia occitana di Frederic Fijac e Bruno Peyras, il poeta e scrittore bosniaco Faruk Šehić e tanti e tante altre prestigiose presenze che inseriscono il Cabudanne all’interno dei grandi appuntamenti poetici e letterari europei. Tutti e tutte ospiti di punta, nessuno escluso. “Ogni nome, ogni singolo incontro, ogni verso letto o impresso su carta, rappresenta per noi una preziosa unicità. Su questa modalità si misura anche la nostra indipendenza e la nostra passione”, aggiunge Manunza.
Cabudanne XVII edizione dedicata a Franco Loi
Un’edizione che l’associazione dedica, attraverso un doveroso incontro, a Franco Loi, il grande poeta, saggista, amico e cittadino onorario di Seneghe dal 2010, scomparso quest’anno a gennaio alla soglia del novantunesimo anno di età: “Franco è stato un pezzo importante del nostro festival, lascia un vuoto incolmabile nella nostra comunità. L’invito è pertanto di non dimenticare questo grande Maestro che con la sua opera ha coinvolto nella lettura tante persone di questa comunità, ma di custodire ciò che di bello, di buono e di costruttivo ci ha lasciato. Sarà compito del Cabudanne portare avanti il suo ricordo”, commenta Mario Cubeddu a nome di Perda Sonadora. Il 4 settembre alle 21.30 la poesia del grande poeta, scrittore e saggista milanese (nato a Genova) sarà presentata ai Giardini de Murone attraverso il libro “La torre” (Edizioni San Marco dei Giustiniani, Genova, 2020), con Simone Cireddu, Mario Cubeddu, la poetessa Franca Grisoni e il poeta francese Franc Ducros. Novità di questa edizione il ritorno del Teatro delle Albe per l’appuntamento di chiusura il 5 settembre alle 22.00 per la prima volta nel Campo della Quercia che ospiterà la prima di “Siamo tutti cannibali. Sinfonie dall’abisso”, con la partecipazione e il ritorno a Seneghe di Roberto Magnani. La location del festival anche quest’anno sarà unica: il frutteto de Sa Prentza de Murone (Giardini de Murone), della famiglia Gallus. Qui si terranno tutti gli appuntamenti con l’unica eccezione dell’evento di chiusura che verrà realizzato al “Campo della Quercia”. Il 23 e il 31 agosto invece i due appuntamenti saranno a sa “Domo de sa poesia”.
Il programma
Una cinquantina di ospiti tra poeti, storici, musicisti, artisti e giornalisti, che si succederanno nelle sette giornate del festival, con le due anteprime del 23 e 31 agosto per poi entrare nel vivo dal 1° al 5 settembre. Il Cabudanne resta fedele all sua idea di interscambio culturale e di esperienze, non solo poetiche e letterarie, stavolta tra la Sardegna e “Un mondo a venire”, il titolo di questa edizione. Così è la voce poetica di Nikos Kazantzakis (1883-1957), uno dei maggiori scrittori della Grecia contemporanea e del ‘900 mondiale (suo è il celebre romanzo “Zorba il greco”), nel suo poema “Odissea” (uscito in Grecia nel 1938) e tradotto in italiano (Crocetti Editore, 2020) dal grande grecista, traduttore e uno dei più grandi editori di poesia, Nicola Crocetti, ospite al Cabudanne il 23 agosto alle 21.30 alla “Domo de sa Poesia”, per presentare il libro nel dialogo con Gilda Tentorio, docente di lingua e letteratura neogreca all’Università di Pavia. Un’opera monumentale che Crocetti ha tradotto in sette anni in cui, Kazantzakis, prendendo le mosse da Dante, riprende la narrazione dell’epos di Omero in una prosecuzione fantastica a partire dalla irrequietezza di Ulisse una volta tornato ad Itaca. Nella sua terra, finalmente raggiunta e riconquistata, l’eroe non si sente appagato, e riprende a varcare i confini del mondo, mosso da un irrefrenabile impulso a liberarsi di ciò che è consueto e convenzionale. È soprattutto il nuovo viaggio di Ulisse alla ricerca della salvezza, la liberazione dalla speranza e dalla paura e dalla stessa libertà. A Crocetti Premio von Rezzori 2021 per la migliore traduzione in italiano e Premio de “La Lettura - il Corriere della Sera”.
Dalla Grecia una finestra sulla penisola balcanica con il poeta e scrittore bosniaco Faruk Šehić (1970), considerato una delle voci più autentiche e poetiche della ex-Jugoslavia. Poesia e guerra nei Balcani, nell’incontro moderato da Elvira Mujcic, scrittrice e traduttrice italo-bosniaca, Alessandro di Rienzo, autore e giornalista napoletano e Ginevra Pugliese, docente e traduttrice dal serbo-croato e sloveno. Nelle opere di Šehić l’esperienza della guerra, la quotidianità, la brutalità, ma anche l’umanità con il suo stile essenziale e poetico. Al Cabudanne presenta i due libri “Ritorno alla natura” (Lietocolle, 2019) e “Racconti a orologeria” (Mimesis, 2020). Dalla Bosnia agli USA e alla controcultura americana con Jack Hirschman, voce tra le più impegnate politicamente della Beat Generation per la giustizia sociale e la libertà artistica. Il grande autore americano (New York, 1933), fondatore della Casa internazionale della poesia, incontra il Cabudanne (il 5 settembre alle 18.30) per presentare la sua raccolta poetica “The Arcanes” Vol. 3 (Multimedia Edizioni 2020). Il terzo volume della grande opera della leggenda della poesia e pilastro dell’impegno politico e sociale negli Stati Uniti che comprende centonovanta lunghi componimenti scritti nella decade 2006-2016. Poesie spesso dedicate alla vita di strada e ai protagonisti dell’”incubo americano”, un’umanità esclusa, dolente e sofferente nel cuore dell’opulento occidente. Si parla invece del dolore di chi vive in prima persona il dramma della malattia di Alzheimer, a cui la poetessa lombarda Franca Grisoni dedica la sua antologia di poesie “Alzheimer d’amore” (Interlinea, 2020). Versi rivolti ai genitori e ai familiari o ispirati dalle difficoltà che questa patologia porta con sé. La poesia, strumento profondo e universale, ha parole quando non si hanno più parole adatte e sufficienti. L’amore che parte da un “noi” e attraverso la poesia si estende al mondo, nella raccolta poetica “Noi” (Amos Edizioni, 2020) di Laura Pugno, autrice di romanzi, poesia saggi e testi teatrali, ospite il 5 settembre nei Gardini de Murone (ore 17.00), nell’incontro moderato da Tommaso Di Dio, poeta (Favole, Transeuropa 2009), traduttore e autore di diversi saggi. Strategie di fuga, o meglio, di sopravvivenza, nei versi del nuovo libro di Carmen Gallo “Le fuggitive” (Nino Aragno Editore, 2020). L’autrice napoletana, vera promessa della poesia italiana contemporanea, dopo la presentazione lo scorso anno al Cabudanne della raccolta di poesie “La corsa”, ritorna a Seneghe con una nuova opera. Il tema degli “esseri in fuga” ritorna in tutto il suo dramma, nel poemetto in versi del poeta Giancarlo Cavallo “26 – Tribute to the twenty-six dead women” (Multimedia Edizioni, 2020), il 4 settembre alle 19.30. Un’opera che dà voce al dramma delle giovanissime donne annegate nel Mediterraneo, in fuga dalle terre devastate dalla miseria e dalla guerra, i cui corpi giunsero a Salerno nel novembre del 2017, e con esse a tutte le vittime della tragedia immane dell’immigrazione. Dialogano con il poeta Giancarlo Cavallo, Sergio Iagulli e Raffaella Marzano che insieme dirigono la Casa della poesia, progetto internazionale per la promozione e diffusione della poesia. Terre di disperazione, morte e rovina, ma anche di rinascita e fertilità, nella ritraduzione a cura di Carmen Gallo del poema più celebre “The Waste Land” del poeta anglo-americano tra i più grandi del Novecento T.S. Eliot. L’autrice riplasma il capolavoro di Eliot in questa nuova edizione intitolandolo stavolta “La terra devastata” (il Saggiatore, 2021). Williams Carlos Williams VS T.S. Eliot. Al centro di questo appuntamento (3 settembre ore 19.00) dedicato alle traduzioni dei grandi autori del Novecento anche la prima edizione integrale in lingua italiana di un classico americano: “La primavera e tutto il resto” (FinisTerrae, 2016) del poeta” William Carlos Williams, a cura di Tommaso Di Dio. Dai grandi autori del Novecento alle prime poetesse del Trecento, come Leonora della Genga, Ortensia di Guglielmo, Livia da Chiavello ed Elisabetta Trebbiani, i cui versi ponevano al centro temi insoliti per l’epoca quali la parità delle donne e la loro autoaffermazione. Nel libro “Tacete, o maschi. Le poetesse marchigiane del Trecento” (Argolibri, 2020), sono raccolte le liriche di queste quattro autrici poco note ma molto attive nelle Marche del XIV secolo. Donne ben inserite negli ambienti culturali del loro tempo che rappresentano la prima generazione di scrittrici della letteratura italiana e che con le loro liriche rivelano una prima forma di “dissidenza femminile” e sanciscono la propria affermazione come individui e la protesta contro le imposizioni familiari in materia di matrimonio, consce inoltre del potere della loro arte considerandosi pari agli uomini nell’attività della poesia, appannaggio in quel periodo e non solo, del sesso maschile. Alle scrittrici marchigiane rispondono con i loro versi Mariangela Gualtieri, Antonella Anedda e Franca Mancinelli, poetesse tra le più autorevoli del nostro tempo, in un dialogo intimo ma aperto e secondo il proprio stile tra epoche, scritture e generi. Presentano il libro a cura di Fabio Orecchini e Andrea Franzoni, il 3 settembre a Seneghe alle 21.30, Franca Mancinelli, Mercedes Arriaga Flores e Daniele Cerrato, autori questi ultimi due del saggio introduttivo del volume.
Il viaggio nel “Mondo a venire” prosegue verso la poesia occitana e i versi di Max Rouquette, scrittore francese di lingua provenzale, autore di una vasta produzione di opere (prosa, poesia, teatro). La sua scrittura nasce dall’incontro fra la cultura popolare (i racconti della grande tradizione occitana che udì da bambino) e quella della grande letteratura. Gisèle Pierra, linguista e docente all’Università Paul Valèry di Montpelleir III e Franc Ducros, poeta, traduttore, saggista e amico storico del Cabudanne, leggeranno le sue poesie il 1° settembre alle 21.30. La lingua d’oc, o lingua occitana, più nota in Italia come provenzale, è la lingua delle popolazioni della Francia meridionale e viene parlata anche in alcune valli piemontesi. Questa lingua oggi vive quasi le stesse difficoltà della lingua sarda, comprendendo anch’essa diverse espressioni dialettali. E a Seneghe si parlerà ancora di poesia occitana e delle sue peculiarità nell’incontro del 5 settembre alle 19.30 con la presentazione della rivista di Poesia OC. Intervengono Bruno Peyras, Frederic Fijac. Coordina l’incontro Mario Cubeddu.
Il festival quest’anno ha deciso di sostenere le iniziative dell’organizzazione Gaza Freestyle. Un progetto italiano che lavora contro l’embargo sulla Striscia di Gaza e che attraverso queste iniziative culturali contribuisce attivamente al sostegno del popolo contro l’occupazione. Si parlerà quindi anche di poesia Arabo Palestinese nell’appuntamento del 5 settembre alle 17.00. Nicola Melis (Università degli Studi di Cagliari) incontra l’editore di Edizioni Q, Wasim Dahmash. L’unico appuntamento dedicato alla musica quest’anno vede la partecipazione di Sarram, alias Valerio Marras, musicista cagliaritano con il suo progetto da solista, il 4 settembre alle 23.00. Paesaggi sonori dark ambient, derive noise drone, tra chitarre ed elettronica, profondi ed essenziali.
La Sardegna
Nel consueto spazio dedicato alla Sardegna, in collaborazione con il festival letterario di Neoneli Licanìas e il comune di Neoneli, il Cabudanne presenta il 31 agosto alle 18.30 a sa Domo de sa poesia il libro di Marco Lutzu, “Deus ti salve Maria. L’Ave Maria sarda tra devozione, identità e popolar music”, Edizioni Nota 2020. Ottavio Nieddu incontra l’autore. Intervento musicale a cura di Nicola Piredda. Il 2 settembre nei Giardini de Murone alle 18.30 si parlerà di “Lingua sarda nelle istituzioni” (Edizioni Fondazione Sardinia, 2020), un importante tema al centro di recenti dibattiti, attraverso la presentazione del libro di Pier Sandro Pillonca. Moderano l’incontro con l’autore, Paolo Zedda, Enrico Lobina, Tore Cubeddu, Michele Ladu, Isabella Tore. Il 3 settembre alle 17.00 sempre ai Giardini de Murone verrà presentato il libro “Filosofia de logu. Decolonizzare il pensiero e la ricerca in Sardegna”, Meltemi, 2021, con Cristiano Sabino, Alessandro Mongili e Alessandro Derrù. Il 4 settembre alle 11.00 presentazione del libro di poesie “Areputzu/Asfodelo” (Vyda, 2021, di Mario Cubeddu. Modera l’incontro con il poeta Azzurra D’Agostino.
Come al solito uno spazio del festival sarà dedicato anche alle mostre. Luciano Piu, Maria Illotto e l’artista svedese Eva Måsen Duckert, regaleranno al festival una preziosa collettiva ospitata nei locali di Domo de Sa Poesia, sede dell’associazione, a cura di Luca Pinna, Alessandra Cubadda, Valentina Scanu e Giulia Cubadda. Ci sarà inoltre una installazione fotografica di Elio Mazzacane, accompagnata dalla voce di Laura Pugno e visionabile sempre all'interno dello spazio della mostra in Domo de sa Poesia. Mazzacane lavora dal 2000 come regista per la Rai. Nel 2007 ho vinto la Menzione Speciale al Premio giornalistico televisivo "Ilaria Alpi", sezione Nidil-CGIL "Il lavoro che non si vede". Nel 2008 è finalista al Premio Sodalitas "Giornalismo per il sociale". Come fotografo pubblica "Il colore oro" (Le Lettere 2007, con poesie di Laura Pugno) e ha esposto al Festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia. Nel 2013 cura la regia di cinque documentari de "I Dieci Comandamenti" di Domenico Iannacone, che ha vinto il premio della Critica all' Ilaria Alpi. Oggi è autore di documentari storici per i programmi di Rai 3 "Correva l'anno" e "La Grande Storia".
Non mancheranno i momenti conviviali. Quelli che hanno permesso già nelle precedenti edizioni del festival di far conoscere anche la gastronoma del territorio. Anche quest’anno allo chef Pierluigi Fais proprietario del ristorante JOSTO, è stato affidato il compito di creare con i suoi piatti un pezzo importante dell’atmosfera del Cabudanne.
Infine, come ogni anno, la libreria Verbavoglio Emmepi Ubik, accompagnerà il festival e darà a tutti gli ospiti la possibilità di sfogliare e acquistare i libri presentati durante il Cabudanne, con una particolare attenzione le ultime pubblicazioni poetiche e letterarie nazionali e internazionali.
Incontri di lettura poetica per i più piccoli
Il Cabudanne non si dimentica dei più piccoli. Anche loro dal 3 al 5 settembre avranno uno spazio dedicato grazie agli appuntamenti mattutini (alle 11.00) presso la biblioteca comunale di Seneghe, realizzati con la preziosa collaborazione del Sistema Bibliotecario del Montiferru e dei festival Sassi Scritti e Bimbi a Bordo. Tra gli incontri Giulio Concu e Claudia Piras il 4 settembre presentano: Fiabe della Sardegna, Imago, 2020. Accompagnano l’incontro Luisa Madau e Michele Cubadda.Le illustrazioni del Cabudanne anche quest’anno sono state affidate all’illustratore seneghese Nicola Lo Piccolo.
Il Cabudanne de sos poetas sosterrà con i suoi poeti e le sue poetesse la campagna "Pro su Montiferru" in solidarietà e sostegno alle comunità colpite dall'incendio che ha distrutto buona parte del Montiferru.
- Redazione