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Provincia di Nuoro, 6 milioni per coniugare sviluppo e ambiente con il progetto Restart

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NUORO. Si scrive Restart (letteralmente ricominciare, ripartire), ma si legge come un acronimo: Ricerca, Economia Sostenibile, Turismo e Ambiente per il Rilancio Territoriale. È un tassello fondamentale del progetto di sviluppo legato al Piano di rilancio del Nuorese ed è il tema di cui si è discusso durante il webinar di lunedì 28 giugno, organizzato dalla Provincia di Nuoro, a cui hanno partecipato in qualità di relatore Fabrizio Mureddu, Commissario di UniNuoro, Gianni Lampis, assessore regionale all’Ambiente, Fabio Tore, del Gruppo politiche di ricerca e innovazione della Regione Sardegna, Michele Trimarchi, presidente di Tool for Culture e Ruggero Ruggeri di Legambiente.

“Il percorso del Piano di Rilancio, nato cinque anni fa e portato avanti in questi anni, si è sviluppato attraverso il confronto con gli enti locali” ha spiegato Fabio Tore “e ha coinvolto in modo attivo il partenariato istituzionale, economico e sociale, individuando gli obiettivi da raggiungere, le azioni da compiere, i soggetti attuatori e i tempi di attuazione. Uno dei progetti più ambiziosi del Piano è quello del Consorzio Universitario Nuorese: si chiama R.E.S.T.A.R.T., acronimo di Ricerca, l'Economia Sostenibile, il Turismo e Ambiente per il Rilancio Territoriale. Il Centro, composto da un comitato di indirizzo e da un comitato scientifico, realizzerà attività di studi, analisi e diagnosi dei territori e ha già presentato due progetti di ricerca: Innovazione, Inclusione & studi interdisciplinari per lo sviluppo del Territorio” (linea Patrimonio culturale e ambientale) azione per la valorizzazione delle risorse agroforestali della Sardegna Centrale (Costituzione di un Working group agroforestale mediterraneo)” (linea Agroforestry)”. L’importo per la sua realizzazione è di quasi 6 milioni di euro.

“In questo momento storico post pandemico, in questa fase di ripartenza, è arrivato il momento di decidere le strategie di rilancio attraverso un metodo partecipato” ha detto l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Lampis, che ha aggiunto: “Per farlo è necessario coniugare la tutela ambientale, il rispetto del territorio e le esigenze di sviluppo, senza far calare progetti dall’alto ma coinvolgendo i cittadini. Le politiche di rilancio dovranno avere un attento approccio ambientale, mettere un freno alle speculazioni ma al contempo avere un occhio di riguardo alle esigenze delle comunità. Abbiamo una grande responsabilità nei confronti di questa e delle prossime generazioni, l’opportunità di decidere i contenuti di un’agenda che arriva fino al 2050, che non va sprecata”. 

Michele Trimarchi si è soffermato sul tema della sostenibilità, che non significa, ha detto, “soltanto garantire alle prossime generazioni ciò che abbiamo avuto nel passato, ma arricchirlo ed elaborarlo di una sostenibilità cognitiva in grado di interpretare i luoghi e di renderli migliori”.

Ruggero Ruggeri di Legambiente si è detto d’accordo con l’assessore all’Ambiente Lampis: “La sostenibilità passa dalla tutela del territorio ma anche dallo sviluppo: migliorare l’accessibilità dei luoghi e dare servizi significa preservarli”.