CAGLIARI. “È la metro che deve andare dalla gente, non il contrario”. Il sindaco metropolitano Massimo Zedda boccia il progetto della metropolitana di superficie verso Quartu bollandolo come “il più grande progetto di speculazione edilizia in corso a Cagliari”. Lo fa dal palco del Teatro Massimo nel corso di un’iniziativa organizzata sabato mattina da Campo progressista: “Il passaggio dei convogli, tra un Comune e l'altro non può avvenire nel perimetro del Piano di assetto idrogeologico, dove nulla c'è e nulla può essere costruito – accusa – rischiamo perdite di esercizio da dieci milioni all’anno per veder viaggiare treni semivuoti”.
“Se la metro non è vantaggiosa – prosegue il sindaco – la gente continuerà a preferire l’auto”. E certamente un tracciato che non attraversi il centro cittadino limitandosi a sfiorare le periferie non appare certo uno strumento adatto a disincentivare l’utilizzo delle auto che intasano ogni giorno Cagliari con pesanti disagi su viabilità e parcheggio. Ma come fare a vincere la resistenza di alcune amministrazioni dell’Area metropolitana che – pur di non stravolgere la viabilità urbana – hanno approvato tracciati non funzionali? Basta un’adeguata contropartita: “Del progetto – spiega il primo cittadino di Cagliari – deve far parte la riqualificazione delle zone attraversate dai binari, che invece spesso sono zone degradate”.
Bordate arrivano anche sulla scelta di affidare la gestione della metropolitana all’Arst: “In tutto il mondo della gestione della metro si occupa la società che cura i trasporti con la città metropolitana: come si fa a coordinare gli orari dei diversi mezzi e a realizzare il biglietto unico se non si affida la gestione al Ctm?”, si chiede il sindaco. Uno dei tanti interrogativi che rischiano di finire su un binario morto.