CAGLIARI. Il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini stamattina alla Fiera di Cagliari ha lanciato la campagna referendaria sul lavoro, diritti, cittadinanza, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro anche in Sardegna. I questiti saranno 5, quattro sul lavoro e uno sui diritti di cittadinanza. "Partecipando al voto si può decidere di intervenire su leggi sbagliate e cambiarle", ha detto Landini.
L'obiettivo è rimettere al centro della discussione pubblica i temi del lavoro, le condizioni materiali delle persone, il salario e i diritti. Ma anche intervenire sul diritto dei cittadini stranieri che risiedono in Italia, sulla precarietà e sui problemi della sicurezza e degli appalti.
Al momento non spunta ancora una data precisa per i cinque referendum, ma il numero uno della Cgil, intanto, fa sapere che l’11 marzo ci sarà un incontro a Palazzo Chigi.
“Se scrivi sì vuol dire che il giorno dopo 2 milioni e mezzo di persone, che oggi la cittadinanza non ce l’hanno, ma che lavorano qui e che pagano le tasse qui, ce l’avranno. Avrai 4 milioni di persone che la tutela dell’articolo 18 gli è stata cancellata perché dal 2015 non ce l’hanno più, di nuovo avranno la tutela contro un licenziamento ingiusto”, ha detto Landini.
“Martedì abbiamo un incontro alla presidenza del Consiglio e credo che in quella sede si debba fissare una data per il referendum. Quando diciamo di farlo insieme alle Amministrative vuol dire che nel giro di qualche mese si va a votare” – fa sapere Landini – “A quel punto è necessario che scatti una discussione, un’informazione, che permetta a tutti i cittadini di cogliere, attraverso questo strumento, come possano essere più liberi”.