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PORTOSCUSO. “In palese violazione degli impegni assunti durante l’ultimo incontro con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la Regione Sardegna e le parti sociali, Glencore ha comunicato l’anticipazione della chiusura della linea di produzione dello zinco nello stabilimento di Portovesme a partire da lunedì 23 dicembre, anziché il 31 dicembre come precedentemente concordato". Lo fa sapere il segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda che accusa: "Questa decisione unilaterale compromette gravemente le possibilità di accesso agli impianti da parte di potenziali investitori interessati all’acquisizione e al rilancio delle attività produttive, mina profondamente il rapporto di fiducia tra le parti coinvolte e mette ulteriormente a rischio la già fragile pace sociale nel territorio del Sulcis Iglesiente, con pesanti ripercussioni economiche e occupazionali per circa 1.200 lavoratori, tra diretti e indiretti”, dice.
“Questa scelta arbitraria da parte di Glencore rappresenta un colpo inaccettabile per il Sulcis e per l’intera regione. Il Governo e la Regione devono intervenire immediatamente per richiamare l’azienda agli impegni presi. Non possiamo permettere che venga calpestata la dignità dei lavoratori e che venga compromesso il futuro industriale di un intero territorio. La Cisl nazionale – prosegue Ledda -, insieme alla Cisl sarda e alle strutture territoriali, chiede un intervento urgente del Governo affinché Glencore venga ricondotta al rispetto degli accordi presi, creando le condizioni necessarie per favorire l’ingresso di nuovi soggetti imprenditoriali e rilanciare le produzioni dello stabilimento di Portovesme”, conclude.
La reazione della Regione
“Anticipare la chiusura della linea zinco al 23 dicembre non è solo un atto di estrema scorrettezza ma dimostra un’assoluta spregiudicatezza di fronte alla quale il Governo non può attendere un giorno in più per rispondere con azioni forti e corali in favore della salvaguardia dei lavoratori di Portovesme. Oggi la Glencore ha dimostrato per l’ennesima volta una totale mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori, dei sindacati e della Regione. La crisi occupazionale che riguarda circa 1200 lavoratori e per la quale abbiamo già avviato le interlocuzioni con i ministeri del Lavoro e del Made in Italy ha assunto una forma drammatica. Chiedo ai ministri Urso e Calderone un intervento immediato per assicurare la tutela dei lavoratori e delle famiglie sarde che sotto Natale stanno ricevendo questa notizia drammatica, e rinnovo l’appello alla ministra del Lavoro sulla creazione di un tavolo di crisi permanente che grazie ad un piano di accompagnamento e riqualificazione dei lavoratori consenta alla Regione Sardegna e al Governo di trovare una soluzione strutturale e di sistema”.
Questo il commento dell’assessora del lavoro, Desirè Manca, alla luce della decisione di chiudere la linea zinco già lunedì prossimo. Una comunicazione ricevuta dalla rsu della Portovesme srl in mattinata, ancora prima dell'incontro previsto con i tecnici del ministero.
Il commento del sindaco di Carbonia
“Una decisione inaccettabile, che rende ancor più grave e drammatica la situazione di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie”, ha dichiarato il sindaco di Carbonia Pietro Morittu. “Rilanciamo a gran voce il massimo impegno da parte dell’azienda e delle istituzioni preposte ai vari livelli affinché mettano in campo tutte le azioni possibili per scongiurare la perdita di numeri posti di lavoro in un territorio già fortemente provato dalla crisi occupazionale. Da parte nostra, come amministrazione comunale, siamo e resteremo sempre dalla parte dei lavoratori, cui va il nostro totale ed incondizionato sostegno”.