CAGLIARI. Francesca Deidda sarebbe stata uccisa in casa, forse sul divano, con violenti colpi alla testa. Non è chiaro quale sia stata l'arma del delitto. Il suo corpo poi è stato trasportato in auto fino alla vecchia Orientale sarda, vicino al Ponte Romano, lì dove è stato trovato pochi giorni fa all'interno di un borsone. Di certezze al momento non ce ne sono, ma quanto trovato dal Ris ieri nella casa di San Sperate in cui la donna viveva Igor Sollai, potrebbe dare una svolta definitiva alle indagini sull'omicidio della quarantaduenne, per cui l'unico sospettato è ancora il marito.
Dopo le risultanze di ieri, Sollai, in carcere a Uta, incontrerà di nuovo i suoi avvocati. "Da questo incontro mi aspetto una svolta", ha detto Gianfranco Piscitelli, il legale di Andrea Deidda, fratello della vittima. Una confessione, è quanto sperano.
Oggi i legali di Sollai e di Deidda saranno dai Ris per verificare e firmare il verbale relativo alle attività svolte ieri nella casa dei due. Il 29 luglio invece la Procura conferirà l'incarico come consulenti in affiancamento al medico legale Roberto Demontis, all'antropologa Giulia Caccia e poi all'entomologo Stefano Vanin.
Intanto il marito di Francesca Deidda, Igor Sollai, dal carcere continua a dirsi innocente e non cambia versione. L'uomo è stato sentito oggi dagli avvocati.
LE PAROLE DELL'AVVOCATO GIANFRANCO PISCITELLI