ROMA. "Emanuela Orlandi il 22 giugno 1983, alle ore 20, è già a Civitavecchia, dove dal molo turistico viene messa a bordo di un'imbarcazione e portata in Sardegna, ed esattamente fino alla darsena di Santa Teresa di Gallura". Lo rivela un dossier del Corriere della Sera.
"Questo luogo fu scelto di proposito perché in quello stretto si incrociavano i segnali radio dei radiofari italiani e francesi. Questo permetteva, a causa delle tecnologie obsolete dell’epoca, di non essere tracciati, poiché un radar creava interferenze all’altro", si legge.
Lo avrebbe rivelato Pietro Orlandi, il fratello che la cerca da 4 decenni, a Giovanni Floris durante la trasmissione di La7 DiMartedì.
"Non l’ho mai detto prima d’ora. Ci sono delle relazioni tra personaggi di alto livello del Vaticano e le istituzioni inglesi sulla questione di mia sorella. Prima di renderli pubblici, alla mercè di tutti, devo trovare un modo per dimostrarne l’autenticità in maniera assoluta, così da proteggerli dalle accuse di chi vorrebbe delegittimarli. Ho fatto errori in passato che non ripeterò. Spero di avere le prove per quando inizierà la commissione parlamentare", ha detto Orlandi a Floris, spiegando che la sorella, rapita a Roma, sia poi transitata a Londra.