CAGLIARI. Riceviamo e pubblichiamo uno scritto di Giancarlo Pitzalis, che ha dialogato con il Gran Maestro alla guida della Gran Loggia d'Italia Umsoi, sul rapporto Chiesa-Massoneria.
Chiesa sarda e Massoneria: dialogo possibile? Alla luce della nomina a guida pastorale della Parrocchia di Segariu, del Sacerdote don Giancarlo Dessì, molti si chiedono se sono maturati i tempi per cui le due Istituzioni possano sedersi una accanto all'altra e dialogare, in un reciproco rispetto.
La vicenda di riferimento è a tutti nota, portata alla luce del sole a colpi di pubblicazioni di foto e certificazioni di iscrizioni a Logge e portata agli onori della cronaca più volte da diverse testate giornalistiche, storia nella quale non entro in merito e non discuto, poiché a quanto pare le indagini canoniche del giugno 2017, non rese note, si concludono appunto con la nomina e quindi il reintegro del prelato.
Sarà stata necessaria la recita del Credo in ginocchio davanti all'Arcivescovo? Non ci è dato saperlo.
Che in seno alla Chiesa, quella di Roma, ci sia un ripensamento sulla Massoneria? Che si siano realmente posti l'interrogativo se siano realmente così diverse? Forse ci si è resi conto, come afferma Mauro Biglino nel suo libro Chiesa Cattolica Romana e Massoneria che ci sono “concetti che si rincorrono, contenuti che fanno capolino da una parte e dall'altra, proposizioni che si richiamano quasi uguali, indicazioni che ritornano, frasi massoniche che paiono estratte dai Vangeli cristiani e affermazioni della gerarchia ecclesiastica che sembrano citazioni di articoli delle riviste massoniche”?. Probabilmente ci si è resi conto che “queste due organizzazioni siano molto più simili di quanto non si pensi: nelle dottrine della Chiesa romana e nelle parole dei suoi massimi rappresentanti si trovano rispecchiati in modo stupefacente concetti, atteggiamenti, principi, indicazioni e finalità che appartengono storicamente alla Massoneria”?.
Insomma, l'atteggiamento del rappresentante di Roma, cioè dell'Arcivescovo Arrigo Miglio, è forse da intendersi come un mandato esplorativo per un avvicinamento, un tentativo di “dialogo di pace” tra Chiesa e Massoneria?
C'è chi forse ci spera, c'è chi non lo vede assolutamente fattibile e c'è chi qualche anno fa tese la mano verso il Soglio di Pietro per un incontro e non ebbe risposta.
Mi riferisco al tentativo compiuto dal Serenissimo e Potentissimo Gran Maestro Gian Franco Pilloni alla guida della Grande Loggia d'Italia U.M.S.O.I. di avere un dialogo e un confronto con il Romano Pontefice, guida della Chiesa Cattolica, Papa Francesco I, inviandogli il 9 settembre 2013 una lettera: è la prima volta che un Gran Maestro della Massoneria scrive al Papa per creare distensione tra le due Istituzioni.
L'ho incontrato questi giorni, non il Pontefice ma il Grande Maestro della Gran Loggia U.M.S.O.I., e ci siamo fatti una chiacchierata; senza se e senza ma afferma tranquillamente che “tra le colonne dei Templi Massonici siedo parecchi Sacerdoti, Monsignori e Alti Prelati” e aggiunge “Bada bene non parliamo di membri della Chiesa Ortodossa, con la quale la Massoneria intrattiene buoni rapporti, ma ti sto parlando di Chierici della Chiesa Cattolica Romana”.
Così come scrisse in quella lettera, mi riafferma d'essere Cattolico con la stessa convinzione con cui dice d'essere jerzese. Comunità che ha visto lui personalmente e tutta la sua famiglia molto vicina alle necessità civili e religiose del paese. Si! Perché il Grande Maestro da buon cattolico credente, non per orgoglio personale o vanagloria, mi confida che anni addietro ha compiuto delle donazioni e affrontato delle spese per sostenere la parrocchia e il clero che si è avvicendato come guida pastorale a Jerzu; mi racconta di essere molto devoto a San Pio da Pietrelcina e di aver regalato la statua del Santo alla parrocchia e che in occasione della celebrazione di benedizione del simulacro, presieduta dall'allora Vescovo di Lanusei Mons. Piseddu, che il Gran Maestro ha incontrato in più occasioni sia pubbliche che private, pervenne, tramite la Segreteria di Stato Vaticano a tutta la comunità un messaggio di saluti e benedizioni dal Pontefice.
Alla domanda – Come mai molti sacerdoti entrano in massoneria? Cosa vi cercano? Mi guarda negli occhi e mi rigira la domanda, lui sa che “chiedere è lecito e rispondere è cortesia” ma sa pure chi ha di fronte. E il discorso si porta verso il concetto di Verità. Stavolta pone lui una domanda ma mi da pure una risposta (forse per recuperare!) - Tutti gli uomini a cosa anelano? Alla Verità!
Il desiderio di un Mondo di Pace, il rispetto dell'Essere Umano senza distinzione alcuna, il rispetto assoluto verso tutte le Religioni la stessa ricerca della Verità, sulle indicazioni del Maestro comune alle due Istituzioni, secondo lui portano i Sacerdoti a condividere il Lavoro sia nella Massoneria che nella Chiesa.
Chiedo se pensa fattibile una conciliazione tra Chiesa e Massoneria, lapidaria e convinta la risposta “NO!”. Domandando se sia rimasto deluso della mancata risposta alla sua missiva, risponde che “era preventivata”.
Avendomi ricevuto nel suo ufficio, ed essendo un uomo che non si occupa solo di Massoneria, ma lavora per vivere, e il Gran Maestro tiene a precisarmi che lui dal suo ruolo in Loggia non prende un euro (pronto a mostrarmi il Decreto di rinuncia, ma gli credo sulla parola), il telefono squilla in continuazione e la nostra conversazione viene interrotta mentre entrambi ci poniamo una domanda “Come mai c'è sempre un crescendo di giovani che bussano alla porta del Tempio e invece negli Altari ci son sempre meno chierichetti e nei seminari sempre meno vocazioni?”. Tempi difficili, senza ombra di dubbio, forse una risposta si nasconde dietro ai fatti che sentiamo un po troppo frequentemente sia a livello nazionale, non meno a livello regionale e Diocesano. Ma nessuna Istituzione è immune da mele marce, compresa la Massoneria che ha visto alcuni suoi adepti coinvolti in fatti poco puliti.
Chiedo, cercando di provocarlo, “Nell'eventualità fosse vera l'iscrizione di don Dessì alla Massoneria, l'atteggiamento dell'Arcivescovo Miglio lo vede come un'apertura”?. Non nasconde di conoscere il Sacerdote, del quale non sa assolutamente se fosse o sia iscritto a qualche Loggia e certamente non lo è alla Gran Loggia d'Italia U.M.S.O.I., ha incontrato in alcune occasioni l'Arcivescovo ma quanto accaduto non lo tocca e non lo vede come possibile dialogo anche perché, da Roma le linee guida sui rapporti con la Massoneria sono chiari, per lo meno sulla carta, non esiste più una scomunica scritta nel Codice di Diritto Canonico ma pesano ancora le parole che il 26 novembre del 1983 Joseph Ratzinger, l’allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, confermando il giudizio della Chiesa circa le associazioni massoniche e, dunque, l’iscrizione ad esse, rimane proibita sotto pena di esclusione dai sacramenti: “Chi si iscrive alla Massoneria fa peccato mortale e non può accedere alla comunione. Il giudizio della Chiesa resta pertanto immutato”, ripetuti anche ultimamente dal Capo della CEI.
In ogni caso secondo il Gran Maestro non è qualcosa che riguarda la Massoneria con la M maiuscola, in quanto stando alle pubblicazioni di iscrizione stiamo parlando di una loggia che non appartiene alla Gran Loggia d'Italia, per tanto “spuria” cioè senza alcun riconoscimento, che sia stato anche questo fatto a portare a conclusione il processo canonico? Ripeto non è dato saperlo.
Resta nel Gran Maestro comunque la preoccupazione di questa chiusura che riafferma penalizza i Fratelli Massoni di Credo Cattolico costringendoli a professare la loro fede ai margini della Chiesa e facendoli sentire quasi degli intrusi o fedeli poco desiderati.
Il Concilio Vaticano II portò ad una enorme rivoluzione scoppiata all'interno della Chiesa Cattolica, una rivoluzione che ha trasformato i perpetui nemici di ieri nei nuovi amici di oggi, uno sconvolgimento che pare voglia portare a compimento il pontificato di Papa Francesco I.
A conclusione del nostro incontro il Gran Maestro, mostrandomi tra i vari ricordi presenti in ufficio, il Grembiule appartenuto a George Washington mi ricorda, come fece col Papa che, i Massoni prestano giuramento sulla Sacra Bibbia e nei Templi si Lavora per l'elevazione dello spirito e il miglioramento individuale ...che si arrivi realmente nell'ottica di cercare ciò che unisce, e non ciò che divide ad una conciliazione tra le due Istituzioni?