ROMA. Non ha fatto neanche in tempo ad appoggiare la valigia sul letto della sua villetta di San Giovanni di Sinis, Paolo Savona, che una telefonata di Matteo Salvini lo ha costretto a rinviare le vacanze estive. "Professore, se la sente di fare il ministro degli Affari europei?", gli ha chiesto il leader del Carroccio impegnato a Roma nel faccia a faccia decisivo con Luigi Di Maio per la formazione della squadra di governo. "Va bene", ha replicato l'81enne economista cagliaritano "bocciato" domenica scorsa da Mattarella come possibile titolare dell'Economia per il suo conclamato euro-scetticismo. E così, dopo dieci anni di assenza, un sardo torna alla guida di un ministero. L'ultimo era stato il sassarese Arturo Parisi, padre nobile dell'Ulivo, titolare del dicastero della Difesa nel secondo governo Prodi tra 2006 e 2008. Prima di lui era stato il turno del cagliaritano Oliviero Diliberto, docente di Diritto romano all'Università di Cagliari, ministro di Grazia e giustizia nel governo guidato da Massimo D'Alema tra 1998 e 2000.
Subito dopo era stata la volta dell'ittirese Beppe Pisanu guidare prima il ministero per l'Attuazione del programma di governo nel Berlusconi II (2001-2002) e poi il dicastero dell'Interno a cavallo con il terzo esecutivo Berlusconi (2002-2006).