CAGLIARI. Nonostante l'ordinanza che vieta la pesca di arselle e cozze nella laguna di Santa Gilla c'è chi non si preoccupa. E le raccoglie lo stesso. Così questa mattina il Servizio Ispettorato di Cagliari ha disposto un servizio di controllo nella laguna di Santa Gilla, dove da settimane è stata riscontrata la contaminazione da biotossine e colibatteri dei mitili. L'operazione, alla quale ha partecipato personale delle Stazioni Forestali di Cagliari, Capoterra, Sinnai e della Base Navale di Cagliari, ha portato al sequestro di 150 chili di arselle appena raccolte. Sono scattate anche cinque denunce, per inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, per violazione all’ordinanza che viete la raccolta dei molluschi, nonchè 14 verbali di contestazione di violazione amministrativa per l’esercizio abusivo di pesca in zona sottoposta a concessione.
L'intervista al presidente del Consorzio Emanuele Orsatti che diceva: "La salute prima di tutto"
I rischi per la salute dei consumatori. L'operazione portata termine dal Corpo Forestale, oltre che tutelare la laguna di Santa Gilla - si legge in una nota- "ha conseguito il risultato di proteggere la salute delle persone. Infatti le arselle sequestrate, una volta immesse nel mercato clandestino, avrebbero determinato un serio pericolo per la sicurezza alimentare. Si chiede ai consumatori di astenersi dall’acquistare cozze e arselle al di fuori dei rivenditori autorizzati e di controllare comunque che ogni confezione sia sigillata e contenente l’etichetta recante la data, il luogo di raccolta, la classe dell’allevamento (A o B), nonché l’avvenuto controllo dell’apposito Centro di smistamento molluschi. Si fa presente infatti che il consumo di cozze o arselle contaminate potrebbe cagionare gravi pregiudizi alla salute".