NUORO. La presidente della Regione, Alessandra Todde, ha celebrato a Nuoro, l’ottantesimo anniversario della Festa di Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e ha reso omaggio ai caduti, deponendo una corona di alloro nel Sacrario Militare del cimitero della sua città, insieme alle altre autorità: il commissario straordinario del Comune, Giovanni Pirisi, la prefetta Alessandra Nigro, il questore Alfonso Polverino, il presidente dell’Anpi, Graziano Pintori, il presidente del Tribunale, Mauro Pusceddu, il comandante dei Carabinieri di Nuoro, colonnello Gennaro Cassese, il maggiore della Guardia di Finanza, Dario Gattiglio, e la direttrice dell’Istituto per la Storia dell’antifascismo e dell’età contemporanea della Sardegna Centrale, Marina Moncelsi.
La Regione Sardegna, rappresentata dall’assessora ai Trasporti Barbara Manca, ha reso omaggio ai partigiani e alla Resistenza a Cagliari, partecipando al tradizionale corteo della Festa della Liberazione partito da piazza Garibaldi e approdato in piazza Del Carmine. Cuore delle commemorazioni è stato il Parco delle Rimembranze, dove è stata deposta una corona di fiori alla presenza, dell’assessora Manca, del Presidente del Consiglio Regionale, Piero Comandini e delle autorità civili e religiose della città.
A Nuoro, dopo un momento di raccoglimento e commozione, in seguito all’ascolto del Silenzio e dell’Inno nazionale, la Presidente Todde ha voluto celebrare i valori della Resistenza dei partigiani che hanno permesso all’Italia di sperare in un futuro di pace e benessere: “Ottant’anni fa c’è stato un ‘passaggio di testimone’, dai partigiani a noi, che abbiamo il privilegio di vivere in democrazia”, ha detto la presidente. “I valori insiti nella Resistenza e nella Liberazione sono un’eredità da custodire, da vivere e rinnovare ogni giorno, nel nostro lavoro, nei nostri rapporti sociali, nella nostra vita politica. La lotta partigiana che portò al 25 aprile 1945 fu il processo in cui l’Italia scelse di alzarsi in piedi. Di dire basta alla dittatura fascista, all’occupazione militare, alla guerra. Scelse la libertà, la dignità, l’uguaglianza, la pace, la democrazia”.
Nel suo discorso ha citato il sacrificio dei partigiani e dei caduti sardi: “Anche la Sardegna diede un contributo fondamentale alla Resistenza, ricordiamo, nomi come quello di Antonio Mereu, di Nuoro, o il partigiano di Orani Piero Borrotzu; o il mitico partigiano Nino Garau, il comandante ‘Geppe’; o ancora Giaime Pintor. Perché non bisogna dimenticare che la Resistenza non fu solo guerra: fu un risveglio delle coscienze.
Insieme ad Antonio Gramsci, un altro gigante sardo della coscienza antifascista fu Emilio Lussu, anche lui, come il filosofo comunista, visse l’esperienza della prigionia fascista con lo sguardo di chi aveva intuito la necessità della ribellione morale e politica".
E non è mancato un pensiero commosso a Papa Francesco, morto qualche giorno fa: “In tutto il suo magistero, la parola che ha utilizzato più di tutte è pace, un valore fondamentale della Liberazione e della nostra Repubblica, che quasi quotidianamente viene messo in discussione e che invece noi abbiamo il dovere di difendere. Papa Francesco ha detto che ‘Ogni guerra è una sconfitta. Una sconfitta dell’umanità’. Ricordiamocelo ogni giorno”.
Infine, un monito affinché i sardi portino avanti i valori della Resistenza: “Difendere la memoria della Resistenza significa contrastare con fermezza ogni rigurgito di fascismo, ogni forma di odio; significa impegnarsi perché la Costituzione nata da quella lotta sia pienamente attuata. Per noi sardi significa lavorare perché la nostra terra sia parte attiva in questo processo di liberazione: dalla povertà, dalla marginalità, dalle disuguaglianze. Ottant’anni fa, l’Italia seppe scegliere, anche quando il prezzo da pagare era altissimo. Il nostro compito, oggi, è continuare a scegliere ogni giorno la parte giusta della storia. Viva il 25 aprile. Viva la Sardegna antifascista. Viva la Repubblica!” ha concluso la Presidente Todde.