ROMA. "Voglio un’Europa diversa, più forte, ma più equa". Per sintetizzare il pensiero di Paolo Savona, candidato al ministero dell'Economia e pomo della discordia tra il presidente della Repubblica e il tandem di govermo Di Maio-Salvini, bisogna iniziare dalla fine di un articolato comunicato che il professore cagliaritano ha diffuso oggi intorno all'ora di pranzo. Dietro questa uscita ufficiale c'è tutta la voglia di smentire chi lo accusa si essere un rigido antieuropeista e con ogni probabilità il tentativo di ammorbidire le posizioni del Colle per avere il via libera nella lista dei ministri che il premier incaricato Giuseppe Conte si appresta a ufficializzare: appuntamento al Colle stasera alle 19.
#Quirinale: Il Presidente #Mattarella riceverà questo pomeriggio alle ore 19.00 il Presidente del Consiglio incaricato Prof. Giuseppe #Conte.
— Quirinale (@Quirinale) May 27, 2018
la Sala Stampa allestita presso la "Loggia d'Onore" sarà aperta a partire dalle ore 17.30
"Non sono mai intervenuto in questi giorni - dice Savona - nella scomposta polemica che si è svolta sulle mie idee in materia di Unione Europea e, in particolare, sul tema dell’euro, perché chiaramente espresse nelle mie memorie consegnate all’Editore il 31 dicembre 2017, circolate a stampa in questi giorni". Eccole. La prima: "Creare una scuola europea di ogni ordine e grado per pervenire a una cultura comune che consenta l’affermarsi di consenso alla nascita di un’unione politica". E ancora: "Assegnare alla Bce le funzioni svolte dalle principali banche centrali del mondo per perseguire il duplice obiettivo della stabilità monetaria e della crescita reale". Poi "attribuire al Parlamento europeo poteri legislativi sulle materie che non possono essere governate con pari efficacia a livello nazionale" e anche "conferire alla Commissione Europea il potere di iniziativa legislativa sulle materie di cui all’art. 3 del Trattato di Lisbona".
Per quanto riguarda invece "la trasposizione di questi miei convincimenti nel programma di Governo non posso che riferirmi al contenuto del paragrafo 29, pagine 53-55, del Contratto stipulato tra la Lega e il M5S, nel quale vengono specificati gli intenti che verranno perseguiti dal Governo che si va costituendo “alla luce delle problematicità emerse negli ultimi anni“; queste inducono a chiedere all’Unione Europea “la piena attuazione degli obiettivi stabiliti nel 1992 con il Trattato di Maastricht, confermati nel 2007 con il Trattato di Lisbona, individuando gli strumenti da attivare per ciascun obiettivo” che nel testo che segue vengono specificati".
"Spero di aver contribuito - conclude Savona - a chiarire quali sono le mie posizioni sul tema dibattuto e quelle del Governo che si va costituendo interpretando correttamente la volontà del Paese. Sintetizzo dicendo: voglio un’Europa diversa, più forte, ma più equa".