CAGLIARI. Una telefonata ai limiti del surreale, con una serie di proposte che porterebbero in poco tempo il Cagliari ai livelli dei top club europei. “Se Giulini dovesse accettare la nostra proposta, il Cagliari potrà raggiungere, nell’arco di qualche anno, il livello del Napoli”. Peccato, però, che di dichiarazioni simili Alessio Sundas, procuratore sportivo e mediatore nella proposta di acquisto delle quote societarie del club rossoblù da parte di un imprenditore “di cui non posso dire il nome”, ne abbia fatto a bizzeffe.
Eppure, dalla Fiorentina al Cerveteri, passando dal Benevento al Crotone, nessuno, chissà perché, ha mai voluto accettare l’offerta del manager del gruppo Sport Man, che nella sua biografia dice di aver iniziato la carriera artistica “a 19 anni, ospite del Maurizio Costanzo Show, per il record di aver baciato 350 ragazze in meno di un anno. La proposta prevede la creazione di un marchio di abbigliamento, con prodotti da vendere negli autogrill “sulle autostrade” (di cui, come è noto, la Sardegna brulica) e una “Academy per giovani calciatori di tutto il mondo, a pagamento, con tecnici di livello top”.
Una “Silverstronata”, si potrebbe dire, restando sul tema dell’acquisizione del Cagliari, portando nuovamente alla memoria le gesta del sedicente faccendiere ravennate, personaggio quasi mitologico dell’era pregiuliniana, in uno degli ultimi colpi di teatro di Massimo Cellino che nel 2014 fece la foto con la famosa stretta di mano a Miami (con tanto di ancor più celebre “patacca” sulla camicia di Silvestrone) facendo credere di aver raggiunto l’accordo per la cessione del club.