CAGLIARI. Otto immobili, beni di lusso, auto e sei conti correnti bancari. Sono i beni da oltre 4 milioni di euro sequestrati dalla Guardia di Finanza a Rober Carboni, noto imprenditore cagliaritano, già coinvolto in passato in una serie di vicende giudiziarie con reati come truffa aggravata, appropriazione indebita di contributi pubblici, reati fallimentari e fiscali. Il suo nome è legato all’Ila di Portovesme e all’operazione “Evil Steel”, condotta dalla Guardia di Finanza tra il 2008 e il 2011, che portò all’arresto di Carboni (oggi settantunenne).
Secondo le ultime indagini dei militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria, coordinati dal tenente colonnello Gaetano Senatore, Carboni avrebbe costruito una rete di aziende “fantasma”, usate come schermo per coprire le proprie attività illecite, spesso con a capo suoi familiari usati come prestanome. Agli stessi l’imprenditore avrebbe nel tempo ceduto tutti i propri beni mobili e immobili: il patrimonio accumulato, però, secondo i finanzieri sarebbe stato spropositato rispetto alle dichiarazioni dei redditi o all’attività economica svolta. Sarebbe stato lo stesso Carboni a controllare, come una sorta di deus ex machina, tutti gli asset delle varie aziende. A quel punto sono scattati i sequestri, disposti dal Tribunale di Cagliari su richiesta della Procura della Repubblica, di 8 unità immobiliari, 7 auto e 3 moto, 6 conti correnti bancari, 53 mila euro in contanti, quote di 6 società, 23 orologi di pregio e una barca, per un valore totale di 4 milioni di euro.