ROMA. Bianco. Non il colore della fumata ma quello delle schede delle votazioni per i presidenti di Camera e Senato. Saltato il banco delle trattative degli ultimi giorni, questa mattina tutti i partiti - dal M5S a Forza Italia passando per il Pd - hanno annunciato che per li primi due scrutini previsti in giornata a Montecitorio e Palazzo Madama avrebbero votato scheda bianca. Così è stato alla Camera, dove il primo scrutinio si é concluso poco dopo le 13,15 con 592 schede bianche, così sarà al Senato, dove i lavori dell’Aula sono rimasti fermi per quasi due ore a causa della convocazione della Giunta provvisoria delle elezioni chiamata a proclamare i 23 senatori subentranti ai pluricandidati eletti lo scorso 4 marzo.
E proprio dal Senato si giocherà quasi certamente nelle prossime ore la partita delle Camere: solo dopo l’elezione dello scranno più alto di Palazzo Madama sarà infatti più chiara la strada da seguire alla Camera. Toccherà capire quale tra i partiti riuscirà a forzare il blocco imposto dalle altrui condizioni: sarà Forza Italia a spuntarla facendo eleggere Paolo Romani, “pregiudicato” indigesto si Cinque stelle, o sarà Di Maio ad avere la meglio appoggiando - come si vocifera fuori e dentro i palazzi - la candidatura del senatore del Pd Luigi Zanda in un ipotetico ballottaggio al quarto scrutinio?