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CAGLIARI. Circa un terzo dei pensionati sardi non riesce a raggiungere gli 800 euro al mese. Nell’isola l’assegno mensile di un pensionato è più basso di circa 300 euro rispetto al resto d’Italia. A lanciare l'allarme sul caro vita e sulle politiche sociali a favore della terza età è la Uil Pensionati, che ha siglato un accordo sul tema con l'Associazione per i diritti degli Anziani.
"Dobbiamo avere uno sguardo ampio e inclusivo che non si limiti alla sola popolazione anziana, ma consideri nella sua interezza la longevità intergenerazionale e le diverse culture con le quali le generazioni di giovani e anziani si confrontano e si realizzano", ha spiegato nella relazione introduttiva il segretario generale della UilP Sardegna Rinaldo Mereu, auspicando una "visione globale" che inglobi politiche sociali, pianificazione e fonti di finanziamento per raggiungere gli obiettivi della tutela della popolazione anziana. "E' cruciale – ha detto Mereu - strutturare “un percorso comune” di informazione, conoscenza, condivisione e partecipazione con l’obiettivo finale di creare la consapevolezza diffusa che il cambiamento non è solo una questione di azioni concrete, ma soprattutto di chi porta avanti e interpreta la sfida in positivo".
“Siamo in Sardegna per rilanciare la collaborazione che da anni c’è tra Ada e Uil pensionati – ha aggiunto il segretario Organizzativo della UILP Nazionale Pasquale Lucia, sottolineando l'importanza del Terzo settore rispetto alle problematiche dei pensionati e in generale di tutta la popolazione over 65. “Il potere di acquisto delle pensioni è sempre più in crisi e quindi sono tante le persone che si rivolgono alla Uilp non solo per le battaglie politiche che da anni conduciamo per il welfare ma anche per l'esigenza di avere una risposta immediata e concreta su tanti temi. Insieme all'Ada stiamo facendo una serie di progetti funzionali alla crescita dell'organizzazione per valorizzare e dare sempre maggiori risposte alle pensionate e ai pensionati sardi che hanno una delle medie pensioni più basse d'Italia. Vista la particolare e peculiare struttura morfologica della Sardegna, con una presenza più capillare e un corpo un po' più snello vogliamo intercettare quei bisogni e quelle esigenze di pensionate e pensionati che probabilmente sono iscritti alla Uilp, ma hanno bisogno anche di altri tipi di servizi e di rivendicare anche altri tipi di diritti”.
“L’Ada è una rete associativa che parte dai territori per cercare di ascoltare le esigenze che vengono dalle comunità - ha spiegato il Portavoce Nazionale rete associativa ADA Antonio Derinaldis -. In questa grande alleanza, che c'è tra le parti sociali e le reti del Terzo settore, in particolare tra Uilp e Ada, stiamo cercando di mettere in evidenza l’importanza di un dialogo serrato intergenerazionale. Vogliamo partire dall'esigenza di prossimità e dai momenti di aggregazione e partecipazione attiva, ma anche cercare di avviare progetti che possono superare le disuguaglianze delle comunità, l’isolamento e la scarsa partecipazione”.
L’accordo tra Uilp e Ada prevede due tipologie di azione: da un lato un intervento sul grande tema del volontariato e della promozione sociale. E dall’altro l’implementazione della progettazione sociale, collegata a progetti innovativi e alla partecipazione ai bandi pubblici. Per questo l’Ada, la 55ª rete associativa del Terzo settore, ha messo in campo una rete di progettisti, una rete per la promozione di voci di genere e una rete di giovani per fare in modo di avere sempre più volontari.
La UILP – come ha spiegato il segretario Mereu - si sta impegnando molto al Tavolo di lavoro per l’adozione di una legge regionale per l’Invecchiamento Attivo. "Abbiamo rivendicato che essa comprenda tutte le dimensioni del fenomeno intervenendo, attraverso diversi piani paralleli ma con un’unica finalità, a promuovere il libero sviluppo della persona umana e la sua partecipazione sociale, culturale, politica ed economica alla vita della comunità locale – ha spiegato Mereu -. Il nostro compito è quello di offrire una cornice generale e coerente per stimolare una diversa concezione di vecchiaia, il passaggio a un welfare meno assistenziale e più promozionale e il superamento dell’attuale settorialità e scarsa integrazione delle politiche/interventi”.
La Uilp ha inserito nel tavolo anche il progetto lanciato dall’ADA “Vivere Digitale” che punta sulla necessità di promuovere, stimolare e definire progetti che includano modelli di assistenza integrata che utilizzando I.A. e strumenti digitali migliorino il coordinamento tra “servizi sanitari e sociali” nell’ambito dei distretti. Ma anche ambienti favorevoli agli anziani che promuovano città e case intelligenti che integrano tecnologie digitali per supportare una vita indipendente.
“La legge sull'invecchiamento attivo regionale è molto importante – ha chiosato il portavoce nazionale dell’Ada, Derinaldis -: oggi utilizziamo la semantica invecchiamento, ma sarebbe bello immaginare un giorno una legge sulla longevità attiva”.