CAGLIARI. Sassari e Cagliari sono tra le città più generose nella donazione di organi. È il dato emerso nell'ultimo report del centro nazionale trapianti, in vista della Giornata nazionale della donazione, che si celebra venerdì prossimo 11 aprile. Nel primo trimestre 2025, su circa 950mila dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate al momento del rinnovo della carta d'identità elettronica, 570mila persone hanno dato il proprio consenso al prelievo degli organi dopo la morte (60,3%) mentre in 380mila hanno scelto di opporsi (39,7%).
I cittadini che si sono astenuti, invece, sono stati 680mila, il 41,6% di quanti hanno rinnovato il documento nei primi 90 giorni dell'anno.
Sassari ha ottenuto la seconda posizione nazionale tra i comuni con oltre 100mila abitanti, con una percentuale di consensi del 77,2%, subito dopo Trento. In settima posizione invece Cagliari (72,3% di consensi, 36,5% astensioni).
Complessivamente in questo momento nel Sistema informativo trapianti sono depositati 22,3 milioni di dichiarazioni: 15,5 milioni di consensi e 6,8 milioni di opposizioni. Dal 1 gennaio al 31 marzo di quest’anno i "no" alla donazione sono saliti del +3,4% rispetto al 2024 mentre le astensioni sono diminuite dello 0,6%.
"Negli ospedali del nostro Paese non sono mai stati realizzati tanti trapianti e prelievi di organi come nell'ultimo anno, grazie alla generosità dei tanti donatori, mentre nei Comuni non accennano a diminuire i nostri concittadini che scelgono di dire 'no' alla donazione", dichiara il direttore del Centro nazionale trapianti Giuseppe Feltrin. "Da un lato, la nostra rete trapiantologica migliora dal punto di vista clinico-scientifico e sotto il profilo organizzativo, ed è in grado di individuare un numero crescente di donatori potenziali, anche grazie alla donazione a cuore fermo. D'altro canto, però, soprattutto in alcune fasce d'età, tante persone faticano a dichiarare la propria volontà di donare mentre rinnovano il documento e finiscono per registrare un ‘no’ che, pur revocabile, potrebbe in futuro rischiare di condizionare in negativo la nostra capacità di trovare organi compatibili per i tantissimi pazienti in attesa di trapianto. Un dato sul quale dobbiamo lavorare è quello dei perplessi, persone alle quali probabilmente non è arrivato correttamente il messaggio sul valore del dono. E sarà questo uno dei nostri impegni".
I più propensi davanti all'ipotesi di donare gli organi dopo la morte sono i 40-50enni, tra i quali si registra quest’anno il 68,6% di consensi e il 31,4% di opposizioni. I più dubbiosi sono soprattutto gli over 60 (48,4% di "no", erano il 45,5% nel 2024), ma anche i 18-30enni, tra i quali le opposizioni sono passate dal 33,6% del 2024 al 37,9% del primo trimestre 2025.
"C'è un'Italia generosa che sceglie di dire 'sì' alla donazione senza timore", continua Feltrin. Come gli abitanti di Verceia, piccolo borgo della Valchiavenna in provincia di Sondrio, che nel 2024 è risultato essere il Comune più generoso d'Italia in tema di donazione. Su 158 cittadini che hanno rinnovato la CIE si sono espressi in 139 (19 astenuti): 138 sì e un solo no. Sul podio della generosità dopo Verceia quest'anno ci sono Cinte Tesino (TN) e Longano (IS), mentre dopo tre anni in testa alla classifica si attesta al quarto posto Geraci Siculo (PA), dove su 205 carte d'identità emesse sono stati raccolti 152 "sì", nessun no, ma con le astensioni al 26%. Tra le città con oltre 100mila abitanti, invece, Trento conferma ancora una volta il primato (73,6% sì, 22,4% no, astenuti 32,4%) davanti a Sassari e Verona. Guardando alle Regioni e Province autonome, è sempre Trento a guidare la classifica davanti alla Valle d'Aosta e alla Sardegna.