CAGLIARI. "I vestiti di Manuela sono stati trovati. Adesso finisce l'omertà". Dopo la notizia pubblicata oggi sull'Unione Sarda in edicola, arriva la conferma della famiglia della sedicenne trovata morta nel 1995 nel canyon di Tuvixeddu: dopo trent'anni i vestiti che indossava il giorno in cui è stata uccisa sono stati recuperati e saranno sottoposti ad accertamenti. La famiglia da anni lotta per trovare la verità sul caso che era stato chiuso come suicidio. Recentissima la riapertura delle indagini.
"Ora non si scappa più. Ora non si nasconde più niente. I 𝘃𝗲𝘀𝘁𝗶𝘁𝗶 di Manuela sono stati 𝗿𝗶𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗶 e verranno sottoposti a tutte le 𝗮𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗶 𝗳𝗼𝗿𝗲𝗻𝘀𝗶 possibili: DNA, impronte, tracce biologiche, polveri, fibre, qualsiasi minima prova che possa portarci alla verità", si legge in un post sul gruppo "Giustizia per Manuela Murgia", "Ogni 𝘀𝗶𝗻𝗴𝗼𝗹𝗼 𝗶𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼 𝘃𝗲𝗿𝗿à 𝗲𝘀𝗮𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼 con la massima attenzione. Chi ha toccato quei vestiti? Chi ha cercato di cancellare ogni traccia? Chi credeva di farla franca? Vi diamo una certezza: non avete più scampo. La scienza non si può ingannare. 𝗟𝗲 𝗯𝘂𝗴𝗶𝗲 𝘀𝘁𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗳𝗶𝗻𝗶𝗿𝗲. Chiunque abbia rivestito Manuela o toccato gli abiti di Manuela, 𝗵𝗮 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗲, o qualsiasi cellula di sfaldamento".
Ora la famiglia di Manuela vuole vederci chiaro: "A voi che sapete e avete taciuto: 𝗼𝗿𝗮 è 𝗶𝗹 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝘁𝘂𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗽𝗮𝘂𝗿𝗮. A voi che avete mentito, insabbiato, nascosto le prove: vi conviene iniziare a sudare freddo, perché 𝗹𝗮 𝘃𝗲𝗿𝗶𝘁à 𝘀𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗿𝗮𝘃𝗼𝗹𝗴𝗲𝗿𝘃𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘂𝗻 𝘁𝗿𝗲𝗻𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗮. Nessuno verrà risparmiato. 𝗡𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻𝗼 𝘀𝗮𝗿à 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝘁𝘁𝗼. Le 𝗶𝗻𝗱𝗮𝗴𝗶𝗻𝗶 𝘃𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗮𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗮, grazie al lavoro incredibile delle Forze dell’Ordine, che non si fermeranno finché ogni singolo responsabile non sarà inchiodato alle proprie colpe".