CAGLIARI. "Proposta di rimozione della statua di Carlo Felice dal Largo Carlo Felice, ricollocazione in Museo e revisione della relativa toponomastica". Questa la mozione presentata dal consigliere di minoranza Giuseppe Farris oggi in consiglio comunale a Cagliari. La discussione è durata un'ora e mezza circa, la mozione non è passata. Questa l'estrema sintesi di una discussione che ha infiammato e mostrato differenze di vedute all'interno delle coalizioni che compongono il consiglio comunale cagliaritano. La motivazione è da ricercarsi non solo in una differenza di vedute tra Farris e il resto dell'aula (qualcuno in realtà gli ha dato almeno in parte ragione, ma ha votato a sfavore, altri gli hanno dato torto, ma lo hanno appoggiato), quanto nell'impossibilità dell'azione: la Soprintendenza non darà l'ok allo spostamento.
Farris, in apertura, ha spiegato la mozione: “Quando ho depositato questa mozione ho scritto come Carlo Felice posta nel largo omonimo rappresenta un simbolo celebrativo di un monarca che non rispecchia i valori democratici e liberali su cui si fondano la costituzione e la repubblica italiana. Numerose città in Italia e all’estero hanno avviato processi di rilettura critica dei monumenti legate a figure storiche controverse in un’ottica di aggiornamento dei valori condivisi dello spazio pubblico. Il mantenimento della statua in un luogo pubblico può essere interpretato come una celebrazione di idee e azioni antidemocratiche. Nella mozione proponevo una serie di azioni necessarie, non per distruggere la statua, ma per musealizzarlo e rimuoverla da dove si trova, offrendo la possibilità di conoscere la storia di questo sovrano”.
La prima replica è spettata al sindaco Massimo Zedda: "Siccome prendo sempre in considerazione le mozioni proposte in aula abbiamo chiesto alla sovrintendete se fosse possibile rimuovere la statua, questo non è possibile. È diversa invece la possibilità di descrivere chi rappresenta la statua perché le persone vedono il monumento e difficilmente sanno chi era Carlo Felice. Potremmo dare il compito di questa descrizione all’Università di Cagliari, al dipartimento di storia, perché possa in modo sintetico descrivere chi era in modo tale di avere un racconto del personaggio. Diverso ancora cambiare nomi alle vie perché li creiamo una difficoltà a tutti coloro che risiedono o lavorano perché cambia completamente tutti gli indirizzi”
A questo punto Farris ha modificato con un emendamento la mozione (rimasta con lo stesso titolo) con l'intento di indicare proprio la possibilità suggerita dal sindaco: "Installare pannelli esplicativi in almento tre lingue (sardo, italiano e inglese) affinchè venga illustrata la figura di Carlo Felice e le conseguenze del suo governo”. Alla fine è stato respinto sia l'emendamento che la mozione originale. A Farris è stato consigliato di ritirare la mozione e ripresentarla in modo diverso. “Questo consiglio comunale non si trova a suo agio su questo argomento e non è pronto ad affrontarla. Non ritiro la mozione”. Poco dopo, durante un altro punto all'ordine del giorno, il "Riconoscimento Samudaripen", Farris è tornato a intervenire, con chiaro riferimento al punto precedente, quello su Carlo Felice: "Voto a favore, ma la maggioranza sta esibendo un comportamento muscolare, votando a scatola chiusa i punti proposti dalla giunta, ma senza sporcarsi le mani con quelle dell'opposizione. Se pensate di andare avanti così vi sbagliate".