CAGLIARI. "Un confronto positivo", come è stato definito dalla Regione, quello tra le associazioni di rappresentanza dei medici e pazienti e l'assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi, a proposito delle operazioni che avrebbero visto chiudere due sale operatorie al Businco. Ma i dubbi sulle sorti dei pazienti rimangono, così come sulla gestione delle operazioni: secondo le associazioni i lavori sono stati resi noti dopo anni, a ridosso della scadenza del Pnrr (da cui i soldi arrivano).
I lavori da 10milioni di euro di ristrutturazione del Businco sono sospesi: le operazionisarebbero dovute andare avanti per tre anni e avrebbero coinvolto, in particolare le due sale operatorie dell'ospedale oncologico cagliaritano. Si parlava di un trasferimento del reparto di chirurgia toracica al Brotzu, ma le associazioni di rappresentanza di medici e pazienti non erano d'accordo: chiudere le sale operatorie era troppo pericoloso per loro, specie con la situazione sanitaria isolana (QUI LA NOTIZIA)
"Gli interventi durante l'incontro si sono focalizzati sulla situazione reale delle sale operatorie, che hanno necessità di essere ristrutturate", scrivono in un comunicato congiunto le associazioni. "La relazione sullo stato dell’arte ha evidenziato aspetti non del tutto soddisfacenti. Il problema è legato all’utilizzo dei fondi Pnrr che però hanno una scadenza perentoria. Due sale operatorie devono essere demolite, ricostruite e collaudate entro il 26 giugno 2026 per poter fruire del finanziamento. Qualora non vengano rispettati i tempi il finanziamento decadrà. Nel frattempo per la chirurgia ginecologica verrà utilizzato il reparto del Brotzu. La chirurgia toracica (400 interventi l’anno 85% oncologici) andrà anch’essa al Brotzu, ma questi trasferimenti ridurranno drasticamente il numero dei medici per i turni interdivisionali di guardia che ricadranno interamente sui senologi. Questi ultimi, che necessitano di 36 ore di Sala alla settimana vedranno aumentare le liste d’attesa perchè dovranno condividere lo spazio operatorio, peraltro con problematiche relative alla climatizzazione, con la Terapia Antalgica e con gli impianti di Cvc (catetere venoso centrale) ed espianti di midollo (queste ultime tutte urgenze). Non è chiaro, inoltre, dove verranno eseguiti gli interventi al pancreas. Insomma le soluzioni prospettate, anche in assenza di certezze sui tempi di realizzazione non hanno soddisfatto le associazioni. Anche perché è stata dichiarata l’impossibilità, ma senza un progetto di fattibilità, di poter disporre di moduli prefabbricati di Sale Operatorie per garantire la continuità degli interventi e delle cure".
Insomma, associazioni, pur affidandosi "alla sensibilità dell'assessore (oncologo)", nutrono dubbi e le loro paure, per ora, restano.
Dalla Regione fanno sapere con una nota: "Il dialogo proseguirà nei prossimi giorni. Nel frattempo si continua a lavorare alacremente per rafforzare le cure oncologiche in Sardegna: le “Linee Guida del Farmaco” recentemente adottate renderanno possibile il superamento di alcune criticità di sistema velocizzando l’accesso alle nuove terapie inclusi i farmaci innovativi per i pazienti oncologici. A ciò sarà connessa l’accelerazione nelle procedure di rimborsabilità dei farmaci, compresi quelli antineoplasici innovativi il cui accesso era stato finora garantito attraverso singole richieste nominali da parte delle Aziende Sanitarie. Sarà inoltre istituita presso l’Ospedale San Francesco di Nuoro una nuova unità di senologia, che andrà a coprire la domanda di cura relativa a questa branca per il centro Sardegna, contribuendo ad alleggerire la saturazione in altri presidi".