CAGLIARI. Non potranno tornare a Cagliari per tre anni i sette ragazzi e ragazze di Ultima Generazione (tra questi due dal Cagliaritano, gli altri del Nord Italia) che martedì hanno messo in atto a Cagliari in via Roma un blocco stradale per sensibilizzare le persone sul tema del cambiamento climatico e del Fondo Riparazione: così ha deciso il questore, che ha applicato l'art. 1 del decreto legislativo 159/2011 per chi "debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, dedito alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l'integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica".
Sul caso interviene il partito di Possibile Sardegna: "Tanti e tante di noi hanno posizioni diverse sui metodi di Ultima generazione, ci sembra però evidente che la sanzione applicata sia esageratamente sproporzionata: per tre anni non potranno tornare a Cagliari dove frequentano l'Università, non potranno dare gli esami, frequentare le biblioteche e gli spazi di socialità, fare la vita che qualsiasi ventenne dovrebbe poter fare alla sua età. Siamo sicuri che sia giusto punire un ragazzo per aver bloccato in maniera silenziosa il traffico per poche decine di minuti (dalle 8.08 alle 8.50) trasformando dei giovani in soggetti pericolosi per la sicurezza pubblica? O non avrà piuttosto conseguenze estremamente dannose per la vita di queste persone, a fronte di un disagio temporaneo sul traffico cagliaritano?"
Gli esponenti di Possibile ritengono "che provvedimenti simili non facciano che allontanare i più giovani dalle istituzioni, mettendo un muro a quel dialogo che dovremmo invece aiutare a costruire se vogliamo prenderci cura del nostro futuro. E al di là del caso di cronaca di martedì, è il caso che ascoltiamo chi è realmente preoccupato per l'ambiente, il clima, il nostro pianeta".