A Cagliari uno studente spende mediamente 350 euro al mese per una stanza e per le spese ad essa collegate. Questi sono i dati riportati nell’ultima indagine relativa alla condizione abitativa, svolta dall’associazione studentesca UniCaralis - Udu dell’Ateneo del capoluogo.
"Ai costi sempre più alti della vita e in particolare degli affitti, che si riscontrano in tutta Italia - si legge in una nota dei Progressisti in Consiglio regionale - si deve sommare il disservizio dell’Ersu di Cagliari, l’ente per il diritto allo studio cagliaritano. È del 27 ottobre la graduatoria definitiva per le borse di studio, che vede esclusi per il momento 4461 studenti idonei, su un dato complessivo di 7169 richiedenti. Per gli studenti dell’Ateneo di Sassari la situazione non è migliore: l’Ersu di Sassari, infatti, non garantisce la borsa a 1692 studenti idonei".
In attesa del trasferimento delle risorse del Pnrr e del Fondo Integrativo Statale nelle casse dell’ente regionale, quindi, gli idonei non beneficiari sono costretti ad attendere, sino a data da destinarsi, l’erogazione delle borse di studio, nonostante l’anno accademico sia già iniziato.
Sulla questione è intervenuta la deputata Francesca Ghirra: “I dati, purtroppo, non ci stupiscono. La situazione è davvero preoccupante, perché studiare è diventato un lusso. Lo Stato e la Regione devono intervenire urgentemente per ripristinare il diritto allo studio previsto dalla nostra Costituzione, a partire dalla garanzia di borse di studio per tutti gli idonei e di alloggi adeguati per i fuorisede, per arrivare ai servizi universitari di cui dovrebbero essere dotate tutte le città sedi di Atenei come mense, biblioteche, trasporti pubblici, impianti sportivi e ricreativi”.
E aggiunge il consigliere Progressista Francesco Agus: “Non sono accettabili ritardi da parte del Ministero per il trasferimento delle risorse alla Regione, che per contro non può essere così lenta e inefficiente nel garantire le anticipazioni dovute agli idonei. Gli studenti e le studentesse devono essere messi nelle condizioni di poter godere del loro diritto allo studio.”.