CAGLIARI. "Paragonata alle precedenti ondate epidemiche di Lingua Blu, l'attuale ha un andamento blando". Lo sostiene Dino Garau, direttore Sanità animale della Asl Ogliastra secondo il quale la situazione sarebbe sotto controllo, "sia per quanto riguarda il numero di pecore morte, sia in riferimento dell'incidenza delle greggi colpite", aggiunge.
"Questo va ricercato nella copertura anticorpale del patrimonio ovino presente in Ogliastra, acquisita grazie alle precedenti ondate epidemiche e soprattutto dalle campagne vaccinali portate avanti in questi anni", spiega.
Secondo gli ultimi dati sono almeno un centinaio le pecore morte in Sardegna - nelle scorse settimane - a causa del virus, e sono una quarantina i focolai accertati nell’Isola. Un'altra quindicina di casi individuati dall'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Isola sono stati inviati al centro di riferimento nazionale di Teramo per la conferma.
La diffusione del virus - secondo gli esperti - è stata favorita anche del prolungamento anomalo delle temperature estive registrate nel mese di ottobre. "Ma le attuali condizioni meteorologiche fanno sperare per un deciso allentamento della diffusione del virus", dice Garau.
Le segnalazioni di capi morti, da parte degli allevatori, arrivano da diverse zone dell’Isola.
Dal Nuorese, alla Bassa Gallura, passando per il Sulcis e il Sassarese. I pastori allo stremo chiedono risposte e aiuti alle istituzioni.
Tuttavia per l'Istituto zooprofilattico sardo non ci sarebbe un’emergenza in atto.