CAGLIARI. A Cagliari lo scorso hanno sono stati spesi in media 757 euro in giocate d’azzardo. Lo rivela “L’Italia delle slot”, database che raccoglie dati sul gioco d’azzardo in ogni Comune d’Italia parametrati su popolazione e reddito e relativi agli anni 2015 e 2016. A realizzarlo i quotidiani locali del gruppo Gedi con il supporto del Visual Lab di Gruppo e di Dataninja, società specializzata in datajournalism.
Con i suoi 154.083 abitanti e il suo reddito medio pro capite di 23.326 euro, il capoluogo isolano ha fatto registrare lo scorso anno un aumento di 19,5 euro a testa rispetto al 2015: se due anni fa le giocate a testa ammontavano a 737,4 euro, nel 2016 si è arrivati a toccare quota 756,9 euro.
Questa cifra va poi suddivisa nelle due tipologie di apparecchi presi in considerazione dalla ricerca, le videolottery (installate nei locali dedicati al gioco d’azzardo, consentono giocate con vincite più alte, accettando anche banconote) e le new slot, che accettano solo monete. Per quanto riguarda le prime in 58 apparecchi presenti in città sono stati giocati in media 350 euro, mentre in relazione alle new slot, nelle 956 macchinette disseminate tra bar e tabaccherie del capoluogo si sono spesi 407 euro a testa.
Le giocate complessive per il 2016 ammontano così nella sola Cagliari a 116, 63 milioni di euro (62, 2 milioni in new slot e 53,8 milioni in videolottery). Su una scala che va da 1 a 5, il capoluogo isolano è fermo drammaticamente a quota 2.
"Il gioco d'azzardo è un problema culturale e sociale ancor prima che medico - commenta il professor Vittorio Pelligra, docente di Politica economica all'Università di Cagliari e promotore della campagna Slot Mob - per arginarlo bisogna intervenire alla radice e non quando il vizio è diventato ormai patologico".