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CAGLIARI. "L'Ardia non può essere barattata con niente. Noi andremo avanti e porteremo avanti la nostra fede come abbiamo sempre fatto, non ci saranno stravolgimenti". Così il sindaco di Sedilo Salvatore Pes oggi in Consiglio regionale dopo la presentazione della proposta di legge dei Riformatori a tutela delle manifestazioni più autentiche della cultura religiosa e popolare dell'Isola.
Le corse ippiche tradizionali sarde come l'Ardia sono infatti a rischio dopo la firma da parte del ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, del decreto nazionale che introduce norme rigide per le manifestazioni e corse a cavallo.
"Vorrebbero imporci delle regole che stravolgono una tradizione secolare. Questo è inaccettabile. La transennatura - per esempio - renderebbe la manifestazione più pericolosa per i fantini ma anche per il pubblico", ha aggiunto Pes.
La decisione in Sardegna scatena polemiche per il rischio annullamento di diversi eventi equestri simbolo della tradizione isolana.
"Caschetti e giubbini per i cavalieri, transenne lungo i percorsi e controlli sono disposizioni che, di fatto, impedirebbero lo svolgimento di eventi storici come l'Ardia di Sedilo e tante altre manifestazioni equestri legate alla tradizione sarda", hanno sottolineato i Riformatori durante una conferenza stampa.
"Il nostro obiettivo è mettere ordine nella materia la proposta nasce da una stretta collaborazione con le comunità interessate che meglio di tutti conoscono le realtà locali e i contesti dove si svolgono le manifestazioni", dice il capogruppo dei Riformatori Umberto Ticca.
"Le manifestazioni storiche, religiose e culturali radicate nella nostra Isola non possono essere assimilate ad aventi sportivi e di spettacolo. La proposta di legge vuole affermare questo principio. Le tradizioni sarde non si toccano", dice il primo firmatario della proposta Aldo Salaris.
Le interviste di Teleregione